Dalla focaccia barese al pane e panelle siciliano, dalla miasse piemontese alla sfogliatella napoletana, dalla focaccia genovese alla piadina romagnola: tanti sono gli street food italiani imperdibili e gustosissimi!
Cosa c’è di meglio che passeggiare per le vie di una città e intanto assaporare un cibo di strada tipico della zona? Veloce, economico, non servono posate e tovaglia, ma solo le tue mani e il tuo gusto!
Chiaramente l’Italia è ricca di street food regionali, ognuno con le sue ricette tradizionali. E siccome a me piace assaggiarli e sono attenta, in generale, ai piatti tipici locali dei posti che visito, in questo post collettivo ti propongo, con l’aiuto di ben 10 Travel Blogger Italiane, gli street food italiani di 10 regioni, da nord a sud.
L’undicesima regione che troverai è la Puglia, che è la mia e, quindi, me ne sono occupata personalmente.
Basta parlare, ora si mangia: scopri i più famosi e migliori street food italiani e… buon appetito!

Street food italiani: ecco i migliori

Street food Piemonte

di Valentini Spada, blogger di Vavyviviviaggia.wordpress.com

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Miasse, street food piemontese (Photo Credits: Valentina Spada)

Miasse
Se capiti nella zona dell’alto canavese durante una sagra non potrai evitare di imbatterti in questo tradizionale street food: le miasse.
Tipiche principalmente dei comuni di Quincinetto e Settimo Vittone, si sono diffuse oggi in tutto il canavese e si trovano in altre zone del Piemonte con leggere variazioni a nome e ricetta.
Sono fatte con una pastella di farina di mais e acqua spalmata velocemente, in forma rettangolare, su una piastra rovente in modo da cuocerla su un lato. Al momento giusto la piastra viene girata tramite appositi occhielli per terminare uniformemente la cottura.
Il risultato è un “foglio di polenta” molto sottile e croccante prontamente farcito con il salignun, una pasta di formaggio fresco con sale, peperoncino, cumino selvatico e pepe, molto saporito!
Attualmente vengono farcite anche con confetture o cioccolata.

Friciulin
Queste gustose frittelline a forma di polpetta, le friciulin, sono un tradizionalissimo street food diffuso in tutto il Piemonte.
Nate in origine per riciclare gli avanzi della domenica, si trovano oggi con una moltitudine di gusti diversi. I più diffusi sono i friciulin di patate e quelli alle erbette.
Una volta venivano preparati con erbe di campo e avanzi dell’arrosto domenicale. Attualmente si trovano in qualsiasi locale come tipico aperitivo o antipasto adattato alla stagionalità degli ingredienti.

Tramezzini
Nati a Torino nel 1925 grazie a Angela De Michelis e suo marito Onorino Nebiolo, i tramezzini sono diffusi oggi in tutta Italia.
I fondatori del caffè Mulassano importarono dall’America il sandwich trasformandolo in questi soffici panini triangolari senza tostatura farciti con burro e acciughe, sapori tipicamente piemontesi. Assiduo frequentatore del bar era D’annunzio che coniò il nome tramezzino, intendendolo come spezza fame, qualcosa da consumare tra colazione e pranzo.
Oggi le farciture sono tante e accanto alla salsa tonnata, insalata russa, bagna cauda e lingua al verde, si trovano anche aragosta e tartufo.

Street food Lombardia

Di Claudia Arici, blogger di Diariodalmondo.com

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Mondeghili, street food della Lombardia (Photo Credits: Claudia Arici)

A differenza di altre regioni, la Lombardia non è mai stata famosa per lo street food: in passato i lavoratori preferivano portarsi una “schiscetta” da casa, contenente un pasto caldo, oppure una michetta veloce. Tuttavia, con l’aumentare dei lavori d’ufficio e i ritmi sempre più serrati è diventato sempre più comune pranzare fuori.
Se un pasto al volo è all’ordine del giorno, è forse più difficile pensare a piatti tipici lombardi che possano essere considerati “street food”.

Bisogna fare un salto indietro e risalire alle tradizioni culinarie lombarde di un tempo per trovare i principali esempi di street food lombardo.
I più conosciuti sono senza dubbio i mondeghili, tipici della cucina milanese: si tratta di polpette croccanti di carne lessata, solitamente manzo avanzato dai bolliti e dai brasati, unito a mortadella, salsiccia, pane raffermo e uova, fritte nel burro fuso e servite nel cartoccio a cono.

Dalla Valtellina arrivano invece gli sciatt, che nel dialetto locale vuol dire rospo: sono frittelle di formaggio Casera rivestite di una panatura di mais e grano saraceno, solitamente servite su un letto di cicoria condita.
In tutta la Lombardia si trova poi la polenta fritta, in genere fatta con la polenta rafferma del giorno prima. Piccola curiosità, un tempo questa leccornia era riservata ai giorni di festa e veniva offerta ai bambini con burro e zucchero.
Infine, non si può parlare di street food milanese senza menzionare il classico panino con cotoletta: la versione da asporto del simbolo della gastronomia meneghina è molto diffuso e popolare tra i lavoratori della grande città.

Street food Toscana

di Barbara Bier, blogger di WanderlustinTravel.com

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Panino con cinghiale, street food toscano (Photo Credits: Barbara Bier)

Si sa, quando si parla di cibo, l’Italia vince a mani basse. Però non è solo pasta, pizza e vino. Ogni regione ha la sua tradizione e cucina tipica, soprattutto quando si parla di cibo da strada.
Questi sono piatti che, in passato, le persone mangiavano mentre tornavano a casa da lavoro. Alcune di queste ricette sono state tramandate per generazioni e conservano ancora oggi i loro segreti. Sono genuini, veloci e economici, scopriamo di più sullo street food toscano.

Cecina
Questo piatto livornese è una frittella fatta di farina di ceci e spesso viene abbinata a melanzane marinate. Può essere mangiata da sola o dentro ad un panino.
Viene cotta in una grande padella di rame, per renderla croccante e dorata all’esterno, ma morbida e soffice all’interno. È meglio mangiarla calda con una spolverata di pepe.

Coccoli
Spesso proposto come antipasto, servito con prosciutto e stracchino, il Coccoli è una prelibatezza di Firenze a cui è davvero difficile resistere.
È semplicemente una deliziosa pasta fritta che può essere farcita o non, molto veloce da mangiare motivo per cui è un perfetto cibo da strada.

Panino con lampredotto o con cinghiale
A Firenze, ci sono un sacco di posti per strada dove puoi creare il tuo panino con carne, formaggio e salsa a tua scelta.
Se vuoi scegliere uno dei favoriti locali, chiedi la mortadella di cinghiale, brie e salsa al tartufo. Delizioso.
Altrimenti puoi scegliere il lampredotto: un panino fatto con lo stomaco di mucca, cotto in brodo e servito con una salsa verde.

Crostini con fegatino
Di origine contadina, questi crostini erano preparati con l’uso delle parti povere del pollo come fegato, cuore ed altre frattaglie a cui si aggiungono carota, prezzemolo, sedano e cipolla, creando un gustoso paté. Provalo sui crostini di pane “sciocco” Toscano!
Un suggerimento? Assaggiali tutti!

→ Scopri la cucina toscana e i piatti tipici fiorentini

Street food Emilia – Romagna

di Alice Ranieri, blogger di Mangostickyvibes.it

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Erbazzone, street food Emilia-Romagna (Photo Credits: Alice Ranieri)

Se si pensa al cibo dell’Emilia Romagna vengono in mente le tagliatelle alla bolognese, le lasagne, la pasta ripiena e chi ne ha più ne metta. Non a caso Parma è diventata la Città della Gastronomia e Food Valley. Ma non accomodiamoci a tavola, oggi ti parlerò dello street food emiliano-romagnolo!
Hai mai sentito parlare di November Porc? E’ una manifestazione gastronomica dove il maiale regna sovrano! Si svolge tutti gli anni durante le 4 domeniche di novembre nei comune parmensi di Sissa, Roccabianca, Zibello e Polesine. Ti consiglio di passeggiare gustando il panino con la mariola, un insaccato di suino molto simile al cotechino.
Un altro prodotto tipico della street food parmigiano sono gli anolini da passeggio che negli ultimi anni hanno riscosso molto successo. L’anolino è una pasta sfoglia con un ripieno di carne stracotto oppure di solo formaggio (chiamati “di magro”) con un forma tondeggiante, simile ad un anello. La preparazione tipica è “in brodo”.
Da Parma ci spostiamo nel territorio reggiano. A Reggio Emilia chi dice street food, dice “erbazzone” o “scarpasoun”. E’ un tortino di pasta sfoglia non lievitata farcita con bietole, uova, pangrattato e Parmigiano Reggiano. Una vera delizia!

Continuiamo a percorrere la via Emilia facendo tappa a Modena, dove lo street food regala emozioni con le tigelle o crescentine: focaccette tondeggianti preparate con un impasto tipico di farina, strutto, latte, lievito e acqua. Possono essere farcite con salumi, formaggi, salse e verdure a seconda dei gusti e delle preferenze.
Spostandoci verso il mar Adriatico e raggiungendo la Riviera Romagnola, non possiamo non fermarci a ordinare una “piada” con crudo e squacquerone in una dei tanti chioschi. A differenza delle tigelle, la piadina è una pane piatto dalle origini molto antiche che non necessita di lievitazione.
Quale vorresti assaggiare in questo momento?

Street food Liguria

di Selene Scinicariello, blogger di Viaggichemangi.com
Approfondimento → Piatti tipici di Genova

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Focaccia, street food ligure (Photo Credits: Selene Scinicariello)

Si dice Genova e si pensa focaccia: il tipico street food del capoluogo ligure è ormai diventato famoso in tutta Italia e non c’è turista che non abbia voglia di assaggiare la morbida e avvolgente fügassa genovese.
La città, però, offre anche altro e tra i piatti tipici di Genova ne spuntano alcuni particolarmente adatti per essere gustati al volo durante una visita tra i caruggi e il Porto Antico.

Passeggiando tra i vicoli del centro storico, ad esempio, si sente nell’aria il tipico odore della farinata, una torta salata sottile a base di farina di ceci che viene cotta nel forno a legna e servita in classiche fette a triangolo.
Il suo odore si confonde spesso con quello classico della frittura di pesce. Infatti le antiche friggitorie di Sottoripa dietro a Palazzo San Giorgio, proprio di fronte all’Acquario, non smettono mai di immergere nell’olio bollente acciughe, gamberi, totani e frittelle di baccalà. C’è chi serve la frittura nei più moderni coni e chi, come una volta, la lascia nelle mani del cliente avvolta in un foglio di carta.

Se hai ancora spazio, dopo focaccia, farinata e frittura, concediti un assaggio delle tipiche torte salate genovesi: di carciofi, bietole o riso. C’è l’imbarazzo della scelta e dovrai solo seguire i tuoi gusti preferiti!
Fermati a osservare le vetrine dell’antiche botteghe e dei forni tradizionali agli angoli degli stretti caruggi e lasciati ispirare: qualsiasi sia la tua scelta, sarà di certo quella giusta!

Street food Campania

di Alessia e Toti, bloggers di Italiantripabroad.it
Approfondimento → Itinerario di Napoli

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Cuoppo, street food di Napoli (Photo Credits: Alessia e Toti)

Napoli è famosa per molte cose, per la sua pizza, la sua cultura ma soprattutto per il suo street food. Passeggiare per Napoli e “spuzzuliare” ovvero assaggiare le varie prelibatezze, significa aprirsi ad un mondo nuovo. Ogni volta che parliamo di cibo, Napoli è la prima città che ci viene in mente.
Inizia il digiuno un paio di giorni prima e preparati ad assaporare i piatti tipici della tradizione partenopea.

Si inizia la giornata con il classico caffè con sfogliatella, un dolce tipico Napoletano che troverai in qualsiasi bar della città. Il migliore però è solo alla pasticceria Attanasio. Con la sua pasta frolla e crema ti sembrerà di essere in paradiso.
Dopo questa “leggera” colazione, non può mancare lo spuntino di metà mattinata. Nei vicoli del centro storico di Napoli avrai l’imbarazzo della scelta. C’è la classica pizza a portafoglio che costa soltanto €1,00, oppure una semplice e piccola frittatina.

Ti consigliamo di lasciare la pizza per pranzo e di assaporare la tipica frittatina. Come la maggior parte di cose a Napoli, anche quest’ultima è fritta! Al suo interno c’è besciamella, prosciutto cotto e piselli. E’ una prelibatezza napoletana a cui è davvero difficile resistere.
Dopo aver assaggiato questa bontà ricca di calorie, è arrivato il momento del pranzo. Come ti abbiamo accennato prima, l’ideale per continuare a godersi la bellissima città di Napoli ma allo stesso tempo riempire lo stomaco, è quello di optare per una pizza a portafoglio. Una semplice pizza piegata in quattro assumendo la forma proprio di un portafogli. Buona, poco costosa e ideale per continuare il tuo itinerario a Napoli.

Se pensi che sia finita qui, ti sbagli. Dovrai lasciare spazio a qualche altra cosa. C’è pur sempre lo spuntino pomeridiano! In questo caso andiamo sul “leggero”. Un bel “Cuoppo” fritto con tutte le cose di mare. Zeppole, alici e calamari, oppure un cuoppo a base di terra cioè con arancini, frittatine e crocchè.
Napoli è la città del buon cibo e andarsene senza aver provato tutte queste prelibatezze sarebbe un’offesa. Tornerai con qualche chilo in più ma almeno sazio e contento di aver provato tutti questi cibi tipici napoletani.

Street food Sicilia

di Veronica Sieli, blogger di LostWanderer
Approfondimento → Street Food in Sicilia: cosa e dove mangiare

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Pane e panelle, street food in Sicilia (Photo Credits: Veronica Sieli)

Sicilia e cibo è un connubio che termina sempre con la solita faida: arancina o arancino? Il tipico cibo da strada che si compra in tutti i panifici, rosticcerie e si trova anche nei ristoranti, accontenta e sazia tutti ma non riesce a mettere d’accordo i siciliani. Personalmente l’arancina è femmina. La classica con riso allo zafferano, ragù corposo e piselli assume infatti la forma d’arancia in Sicilia Occidentale.
Le varianti però sono numerose ormai. Accanto alle più famose come l’arancina cu burru (riso con dadini di prosciutto cotto e mozzarella filante), si sono affiancate quelle al pistacchio, melanzane e pesce spada, alla norma e molte altre ancora. Tutte da provare!

Inoltre, se non sei amante del riso, prova la versione che prevede solo il ragù e piselli: l’Iris. Anche se la versione tradizionale la vuole come ciambella dolce con ricotta e cioccolato.
E giusto perché la frittura non è mai abbastanza in Sicilia, non posso non nominare le panelle. Piccoli quadratini dorati a base di farina di ceci, acqua, sale e l’immancabile prezzemolo che non manca mai nelle tavole siciliane. Gustale da sole, con una spolverata di pepe e una spruzzata di limone oppure provale dentro al panino con il sesamo. Il panino con le panelle è perfetto per una cena veloce, acquistandolo in uno dei tanti camioncini/rosticceria.

Infine, cito il pane cunzato: letteralmente vuol dire pane condito ed è tipico del trapanese. Due spesse fette di pane si insaporiscono con aglio, alici, mozzarella e fette di pomodoro. Adesso sei pronto per il pranzo estivo da mare! Esistono anche diverse sagre estive nella zona sia del trapanese che del palermitano del pane cunzato e non solo.
Ti invito a fare un on the road della Sicilia alla scoperta della sua storia, cultura ma soprattutto cucina siciliana.

Street food Lazio

di Mariarita Persichetti, blogger di 24hourstrotter.com

Maritozzo-Street food alla romana

Maritozzo, street food Lazio (Photo Credits: Mariarita Persichetti)

Roma e cibo da strada vanno molto d’accordo: nella capitale, lo street food è un trend in eterna crescita, che si innova, che riesce sempre a stare al passo con i tempi e ad abbracciare le esigenze di ogni palato.
Se negli ultimi tempi il trapizzino – morbido triangolo di pizza farcito – ha quasi monopolizzato l’attenzione (non solo a Roma), al centro della tradizione capitolina meritano delle menzioni speciali il supplì, il baccalà in pastella, la pizzascrocchiarella” e il celebre maritozzo con la panna.
Ma procediamo con ordine.

Il re dello street food a Roma è il supplì di riso, una sorta di arancino dalla forma allungata. Come suggerisce il nome, nel ripieno si trova ovviamente riso, condito con ragù e mozzarella. Va fritto in olio bollente e si mangia caldo, diviso in due parti con tanto di mozzarella filante. Si compra e si mangia mentre si passeggia. Quale miglior merenda?
Il baccalà fritto alla romana è uno dei prodotti più apprezzati dalle buone forchette capitoline. Si scelgono i filetti, si friggono affinché l’eccesso di sale vada via, e si mangiano mentre si passeggia.
La scrocchiarella è un pizza bianca che si prepara molto velocemente, è sottilissima, leggera e croccante; deve essere condita soltanto con un filo d’olio, sale grosso e rosmarino. Non si hanno informazioni certe in merito alla sua origine, sta di fatto che ormai da anni è super gettonata durante gli aperitivi ma anche da prendere e portar via per essere consumata in strada, magari con una gustosa fetta di mortadella.

Il maritozzo è il dolce d’asporto per eccellenza. Tutti lo prendono a colazione, specie nel weekend, ed è stato persino istituito il maritozzo day. È così chiamato perché secondo la tradizione, ciascun giovane che regalava il dolce alla propria metà, vi nascondeva l’anello per la proposta di matrimonio.
Nella sua versione classica si presenta con un ripieno di panna, ma negli ultimi anni sono state proposte versioni salate, anche gourmet, come quella con alici e puntarelle.

→ Scopri i piatti tipici di Roma

Street food Veneto

di Paola Benedet, blogger di familyinfuga.com

Spritz con cicchetti-street food veneto

Spritz con cicchetti, street food Veneto (Photo Credits: Paola Benedet)

Amo particolarmente lo street food girovagando per una città da esplorare, e a Venezia non c’è che l’imbarazzo della scelta.
C’è una tradizione antica in città: i lavoratori a fine giornata si recavano al bacaro per uno spuntino con un cicchetto accompagnato da un bicchiere di vino. Questa abitudine è rimasta negli anni, fino a farlo diventare un appuntamento alla moda, il famoso spritz o addirittura i bacari tour.
Nei bacari si trova un’ampia scelta di cicchetti, tipici antipasti che assomigliano come genere alle tapas spagnole e ce ne sono ai gusti più diversi: i crostini con il baccalà mantecato, le sarde in saor (sarde dette in sapore), le polpette, meso vovo co’ l’aciugheta (uovo con acciuga), musetto e polenta (cotechino e polenta), i bovoleti (lumachine da terra), folpeti (moscardini) la mozzarella in carrozza (che a Venezia ha una sua ricetta particolare, infatti viene usato il pancarrè e l’acciuga per la farcitura).
Insomma ne troverai per tutti i gusti e, se vuoi puoi prenderne 2/3 uniti ad un bicchiere di vino o uno spritz, avrai pranzato con 10/12 euro.

A Venezia, poi, ho scelto spesso di pranzare con il fritoin da passeggio, si tratta di un cono di carta riempito di fritto misto di pesce, chiamato lo “scartosso de pesse fritto”. È assolutamente da provare, lo troverai presso Frito-inn a Cannareggio in Campo San Leonardo.
Questo è un piatto povero della tradizione che ha origini antiche, già nel 1700 a Venezia erano presenti molti locali dei “fritolin”, soprattutto pesce di taglia piccola, portato direttamente dai pescatori. Il pesce veniva infarinato, gettato nell’olio bollente e poi messo in un cono di carta gialla e si mangiava regolarmente in piedi.

Una delizia dello street food a Venezia è la frittella, dolce della tradizione carnevalesca, un dolce fritto con dentro uvetta da gustare caldo e cosparso di zucchero.

Street food Friuli Venezia Giulia

di Silvia Vettori, blogger di bagaglioleggero.it
Approfondimento → Trekking in Friuli Venezia Giulia

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Frico, street food Friuli Venezia Giulia (Photo Credits: Silvia Vettori)

Il Friuli Venezia Giulia è terra di confine, a metà tra montagna e mare, avamposto di culture (lo dice anche il triplice nome) che si incastrano e si compenetrano. Non importa che tu stia camminando in montagna, o ti sia perso per le vie del centro di Trieste: il Friuli ti sedurrà con piatti nutrienti e carichi di sapori, perfetti come spuntino da consumare velocemente, in piedi, quando arriva la fame.

Partiamo dalla montagna. Boschi magici, grandi pendenze, abbondanti nevicate. Ci vuole uno spuntino come si deve, meglio se non proprio light. Ti presento il frico: un piatto povero, vero simbolo di questi territori. Si tratta di ritagli di formaggio che si arricchiscono di patate e cipolla. La cottura in padella lo rende morbido e filante all’interno, con la crosticina fuori. Accompagnalo con un buon rosso, e riparti per la tua escursione tra i monti friulani.
Sei più un tipo da mare? Beh, una puntata a Trieste è d’obbligo. Qui c’è una passione tutta austroungarica per il buffet a base di carne – in triestino è lo spaceti – da consumare a tutte le ore, tra una scoperta e l’altra in questa splendida città. Il menu? Prosciutto cotto tagliato al coltello, salsiccia e crauti, il cremoso liptauer e la jota, una saporita minestra di crauti e fagioli.

Ora: per quanto “di passaggio”, allo spaceti puoi rischiare di attardarti. Se però sei di fretta, scegli il più celebre street food triestino: la porzina. Un lesso di maiale (soprattutto coppa e spalla) cotto nella “caldaia”. Come si mangia? Una rosetta, un cucchiaio di senape e una grattugiata di kren – il rafano.
Chiedilo a un triestino doc: ti dirà che qui street e fast food esistono da metà 800. A proposito: il posto migliore per mangiare il panino con la porzina? Pepi S’ciavo, ovvio.

Street food Puglia

di Lucia Nuzzaci, blogger di souvenirdiviaggio.it
→ Scopri cosa mangiare in Puglia e i piatti tipici salentini

rustico leccese alvino

Rustico leccese, street food Puglia

Cosa c’è di meglio che passeggiare, ad esempio, nel centro storico di Lecce assaporando un bel rustico? O magari gustare una bella focaccia ammirando il mare di Bari.
In Puglia le specialità dello street food sono tante e non riguardano solo qualcosa che il turista può prendere al volo durante un viaggio, ma anche una cena o pranzo veloce per chi in Puglia ci vive. Tante volte ho mangiato un calzone al volo per poi andare al cinema, oppure trascorrere la serata in compagnia.

Ti racconto dunque dello street food pugliese, il cibo da strada più famoso della Puglia.
Il re dello street food salentino è il rustico leccese, una delizia di pasta sfoglia con all’interno besciamella, mozzarella e pomodoro.
Insieme al rustico c’è il calzone, che molti erroneamente chiamano panzerotto, ma nel Salento i panzerotti si riferiscono alle crocchette di patate. Il calzone è una pasta fritta o cotta al forno con all’interno mozzarella, sugo e pomodoro.
Sempre nel leccese puoi provare la puccia, del pane cotto al forno e farcito con tantissimi ingredienti!

Spostandoci a Bari c’è la mitica focaccia barese, soffice, oleosa al punto giusto e con i pomodorini e olive. Un altro street food tipico, inoltre, è il panino con il polpo.
Nella zona della Valle d’Itria (dove ci sono i trulli per intenderci), non manca il cibo da strada a base di carne arrosto, ovvero bombette e gnummareddi.
In tutte le zone di mare della Puglia si trova invece il pesce crudo. Indimenticabile quando, sulla costa Adriatica, a Porto Badisco, vidi dei freschi ricci di mare aperti, pronti per essere gustati e posti sotto agli occhi dei passanti!
Direi che nello street food pugliese ce n’è per tutti i gusti 😉

Il viaggio tra i migliori street food italiani termina qui. E vorrei davvero ringraziare tutte le travel blogger che hanno partecipato perché, con i loro bei racconti, mi ha fatto venire l’acquolina in bocca tutte. Quante prelibatezze abbiamo in Italia!
Ti invito a scoprirle tutte mentre passeggi per le meravigliose vie del nostro bel Paese 😉

Conoscevi questi street food italiani o hai altri da aggiungere? Fammelo sapere nei commenti!


Lucia Nuzzaci

Ciao sono Lucia, sociologa per formazione, copywriter e travel blogger dal 2017 per lavoro, fondatrice di souvenirdiviaggio.it per dare spazio e vita ai miei viaggi. Amo scrivere, parlare, leggere, viaggiare con mio marito e i miei due figli, fissare gli istanti di un viaggio in mille scatti.

12 commenti

valeria · 12/03/2021 alle 15:15

Che bel lavoro che è venuto fuori! Ammetto che alcune pietanze mi sono totalmente sconosciute.Pur essendo passata da poco l’ora di pranzo, di fronte a un assaggio “collettivo” non mi tiro indietro!

    Lucia Nuzzaci · 12/03/2021 alle 16:00

    Tantissime prelibatezze, ma anch’io tanti street food non li conoscevo. Vorrei assaggiarli tutti!

Claudia · 12/03/2021 alle 09:50

Adoro lo street food😍 Devo dire che molti di questi “piatti” non li conoscevo e che una delle regioni che preferisco per lo street food è proprio la tua puglia ❤

    Lucia Nuzzaci · 12/03/2021 alle 16:01

    Sì anch’io molti non li conoscevo! La mia Puglia ha tate di quelle prelibatezze… solo a pensarci mi viene l’acquolina in bocca!

Veronica · 07/03/2021 alle 14:25

Certo che noi Travel Blogger Italiane abbiamo proprio fatto un bel lavoro! L’Italia è davvero il paese del buon cibo e non serve andare al ristorante per mangiare leccornie, anzi! E visto che è ora di pranzo, adesso ho una fame assurda!

    Lucia Nuzzaci · 08/03/2021 alle 09:02

    Sì infatti, siete state bravissime! Un sacco di cose buonissime, voglio assaggiarle tutte!!!

Giovanna Branduzzi · 06/03/2021 alle 07:51

Ciao Lucia, molto bello il tuo articolo
sugli street food d’italia, da
leccarsi i baffi, incredibile quanta
varietà di cibi ci sia in Italia.

    Lucia Nuzzaci · 06/03/2021 alle 09:12

    Verissimo, la nostra Italia è ricca di prelibatezze tutte da provare!

Santa · 05/03/2021 alle 19:39

Va be, mi hai fatto viaggiare un po’ in tutta Italia.. Bellissima l’idea di farlo raccontare da chi ci vive poi…
Da appassionata di cibo pugliese (sono napoletana, ma adoro la Puglia e il suo cibo) ti devo fare un piccolo appunto però: ma come si può non citare i pasticciotti? 🙂
Scusa, ma me ne sono completamente innamorata e quando sono arrivata alla Puglia li ho aspettati in tutti il testo ahaha. Molto bello l’articolo, brave 🙂

    Lucia Nuzzaci · 05/03/2021 alle 21:17

    Anche a me è piaciuto tanto come è venuto l’articolo, un sacco di prelibatezze! Comunque non ho citato i pasticciotti perché non è uno street food, ma si acquistano in pasticceria.
    Però capisco che i turisti in generale vogliono assaggiarlo e lo considerano street food da prendere e mangiare durante una passeggiata 😉

Silvia · 22/02/2021 alle 16:06

Siamo vicini all’orario dell’aperitivo…posso ordinare uno di tutto? Bellissimo articolo è super goloso!
Ti ringrazio per averci dato l’opportunità di partecipare raccontando il particolare street food del FVG (ancora poco conosciuto).

    Lucia Nuzzaci · 22/02/2021 alle 16:41

    Grazie a te per aver partecipato! Effettivamente ci sono tantissimi street food italiani golosissimi. Prendiamo appunti per quando potremo visitare queste magnifiche regioni 😉

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