Roma, la Città Eterna! Quando si parla di lei ogni commento è sprecato, essendo senza dubbio una delle capitali più belle del mondo. Personalmente penso che tutti dovrebbero visitare Roma almeno una volta nella vita o, come nel mio caso, cercare di tornarci dopo tanti anni per rivederla con nuovi occhi. Io la monetina nella Fontana di Trevi l’ho lanciata, non si sa mai…
Ad ogni modo, quello di cui voglio parlarti in questo articolo, riguarda qualcosa di molto gustoso: i piatti tipici romani!
Beh, se sei in viaggio a Roma, dopo aver girovagato per tante ore e scattato mille foto ai monumenti più belli, come si dice in romano… “vuoi magnà”… no?!
Dunque, ecco per te una rassegna dei 5 piatti tipici di Roma da non perdere, per vivere l’esperienza con tutti e cinque i sensi 😉
Buon appetito!
INDICE DEI CONTENUTI
Cosa mangiare a Roma: ecco i piatti tipici romani da non perdere
1.Spaghetti alla carbonara
Lo sapevi che in realtà gli spaghetti alla carbonara non fanno parte della tradizione romana? Ebbene si, sono un primo per eccellenza nella cucina di Roma, insieme ai bucatini all’amatriciana e agli spaghetti cacio e pepe, però la diffusione è recente.
Certo è che la sua origine è controversa e ci sono diverse teorie sostenute dai romani (e non).
Si dice che possa essere nata con i carbonai dell’Appennino (carbonari in romano): cibo principale della loro dieta, ha ingredienti facilmente reperibili e particolarmente energetici. Perfetto per il duro lavoro del carbonaio!
Altre discordanti teorie sostengono che sia stata importata dagli americani durante la guerra o che si stata creata da un nobile napoletano. Ad ogni modo, Roma ne è fiera e la troverete in tutti in ristoranti di cucina tipica romanesca.
Gli spaghetti alla carbonara sono fatti semplicemente con uova fresche, guanciale, pepe e pecorino romano grattugiato. La preparazione è altresì veloce, bisogna solo fare attenzione ad evitare l’effetto frittata poiché l’uovo deve essere amalgamato alla fine, affinché non si rapprenda.
2.Bucatini o spaghetti all’amatriciana
“Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo… maccarone io me te magno!”
Come dimenticare le parole di Alberto Sordi nel film “Un americano a Roma” mentre inforchetta un enorme e saporito piatto di bucatini all’Amatriciana! La celebrità degli spaghetti all’amatriciana ha varcato ormai i confini del Lazio, risultando uno dei piatti che rappresenta l’Italia nel mondo, ma solo a Roma troverete l’inconfondibile originale.
Tuttavia, bisogna puntualizzare un paio di cose: non sono nati a Roma ma ad Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti. Derivano, inoltre, dalla pasta alla Gricia (sempre laziale, detta cacio e unto), che ha gli stessi ingredienti dell’amatriciana, escluso il pomodoro.
La pasta all’amatriciana è preparata con spaghetti o bucatini, conditi con guanciale, pecorino romano, pomodorini e peperoncino.
Come avviene di solito quando si parla di cucina tradizionale, diverse sono le interpretazioni del procedimento: dallo spessore e dalla forma delle listarelle di guanciale, al modo di soffriggerle e di sfumarle. Fino ad arrivare alla scelta del formato di pasta e via dicendo. Insomma, nonostante ci siano tante idee, la pasta all’amatriciana rimane sempre un caposaldo della cucina romana.
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3.Abbacchio alla scottadito
Quando i romani cucinano l’abbacchio alla scottadito significa che si sta festeggiando qualcosa, perché questo è sinonimo di festa.
Sono delle costolette di agnello marinate e grigliate che vengono servite bollenti. Si devono mangiare con le mani, gustando la carne fino in fondo, malgrado scottino: per questo si chiamano scottadito!
La carne deve essere cotta al punto giusto, per diventare croccante fuori e morbida all’interno.
Tra i secondi di carne non perderti, inoltre, i saltimbocca alla romana: sono fettine di vitello con prosciutto e una foglia di salvia (fermate da uno stecchino) soffritte nel burro. Io ho provato a cucinarli e sono buonissimi!
4.Carciofi alla Giudia
I carciofi alla Giudia sono un gustoso contorno o antipasto, simbolo del legame con la cultura ebraica, perché veniva preparato e consumato dagli ebrei al termine del Kippur, il periodo di digiuno per l’espiazione dei peccati.
Il segreto di questa bontà è racchiuso nella scelta del carciofo, che non deve essere uno qualunque. La ricetta parla chiaro: bisogna utilizzare le mammole. Crescono unicamente nelle campagne capitoline ed è un tipo di carciofo carnoso, tenero e più facile da cucinare.
Un altro piccolo segreto risiede nella cottura: attenzione alla temperatura e qualità dell’olio, dal momento che il carciofo alla giudia viene fritto due volte. La prima per cuocerlo e ammorbidirlo, nella seconda si aprono leggermente le foglie e si soffrigge in padella per rendere croccante l’esterno. Il risultato finale sarà, oltre che squisito, spettacolare! Il carciofo si presenterà come un meraviglioso fiore aperto.
Un altro alimento tipico che riguarda questo ingrediente è il carciofo alla romana, che invece di essere fritto viene cotto con olio e acqua, con un ripieno di mentuccia romana, aglio e prezzemolo.
5.Crostata di Visciole
A Roma sono molto più diffusi i cibi “de sostanza” come direbbero i suoi abitanti, rispetto ai dessert. Tuttavia, tra i piatti tipici romani non poteva mancare un dolce: la crostata di visciole. Se passeggi tra le vie di Roma e hai voglia di qualcosa di dolce o magari a fine pranzo, è quello che ci vuole.
Un cuore di ricotta e visciole racchiuso in una morbida pasta frolla, dove gli ingredienti creano insieme un’armonia di sapori: la dolcezza della crema di ricotta si intreccia con il gusto asprigno delle visciole, la varietà selvatica delle ciliegie.
Come per altre pietanze, la crostata viene dalla tradizione ebraica e risale al Settecento, quando alcuni editti papali impedirono agli ebrei di commercializzare latticini. I fornai, per sfuggire ai controlli, pensarono di nascondere la ricotta confondendola con le visciole, fra i due strati di pasta frolla.
Tra l’altro, la ricetta originale non è nota e pare sia custodita in un antico forno nel quartiere ebraico di Roma, quindi le varianti si sprecano.
Chissà se, mentre passeggerai per il quartiere ebraico, tu non riesca ad assaggiare la crostata originale! Ti consiglio a tal proposito di fare un giro nella strada più importante del ghetto ebraico, via del Portico d’Ottavia…
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Cosa mangiare a Roma ancora? Ecco altri piatti tipici romani da assaggiare
Ovviamente nella città eterna non troverai solo queste prelibatezze, che di sicuro sono le più diffuse e non mancano nelle trattorie e ristoranti. Meritano di essere provati anche altri cibi della tradizione romana come:
- rigatoni con la pajara, fatti con l’intestino tenue del vitello;
- coda alla vaccinara: per stomaci forti, è la coda del bovino cotta molte ore e poi condita con verdure. Se lo assaggi, fai la scarpetta col sugo 😉
- trippa alla romana, un altro piatto “forte” in cui l’ingrediente è lo stomaco del bovino cotto per molto tempo;
- spaghetti cacio e pepe, semplice e con un gusto intenso;
- pasta alle gricia, che praticamente è una amatriciana senza sugo;
- fave con il pecorino, insieme alla porchetta è il cibo principe delle scampagnate con amici e parenti;
- ciambelline al vino, dolce natalizio preparato tutto l’anno;
- bignè di S.Giuseppe, simili alle zeppole, solo che vengono fritti e riempiti con crema pasticcera;
- maritozzi con la panna, un piccolo e dolce panino farcito con panna montata.
Secondo te quali sono i piatti della cucina romana più gustosi? Raccontamelo nei commenti!
2 commenti
Helly · 01/04/2022 alle 21:08
IL PREZZEMOLO SULLA CARBONARA NOOOOOOO
Lucia Nuzzaci · 03/04/2022 alle 11:17
Ahahah non l’ho scattata il la foto, purtroppo 😉