Circondata da colline, uliveti e vigneti sorge Spoleto, un affascinante borgo dell’Umbria. Penso che l’avrai apprezzato come location della fiction Rai Don Matteo senza sapere in realtà dove fosse.
Infatti Spoleto ormai è la città di Don Matteo e la città del Festival dei due Mondi (o Spoleto festival), manifestazione internazionale di musica, cultura, arte e spettacolo che si svolge annualmente dal 1958.
Spoleto racchiude in una perfetta simbiosi l’arte barocca, rinascimentale e longobarda, e i suoi scorci e monumenti ti incanteranno ad ogni passo.
Come la maggior parte dei borghi umbri è piccolo, si visita in mezza giornata o una intera se vuoi fare con più calma.
Scopri nell’articolo cosa vedere a Spoleto in un giorno e le attrazioni imperdibili.
Buona lettura!

Dove parcheggiare a Spoleto

Prima di dirti cosa vedere a Spoleto, ecco qualche informazione sui parcheggi, uno dei crucci principali specialmente in questi posti piccoli e turistici.
È ricca di parcheggi (perlopiù a pagamento) che ti consentono con scale mobili o ascensori di salire nelle parti alte della città.
Io ho deciso di lasciare l’auto al parcheggio Spoletosfera che è corredato da tappeti mobili e ascensori. Le tariffe sono le seguenti: €1,80 prima ora, €1.40 dalla seconda in poi – tariffa max 0-24 €14,00.
Le stesse tariffe sono applicate da un altro parcheggio in centro, ovvero Posterna. C’è poi Ponzianina, un po’ più periferico, dove le tariffe sono € 1,00 ogni ora fino ad un massimo di € 5,00 al giorno.
I parcheggi in città, in Piazza Rodari e Via Strada Romana, sono sconsigliati dato che sono pochi e per raggiungerli si può incappare in divieti. Il resto è tutto per i residenti.

Spoleto: cosa vedere in un giorno

Piazza del Mercato

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Fonte di Piazza, Piazza del Mercato – Spoleto

Una volta parcheggiato a SpoletoSfera l’uscita si trova nei pressi dell’ufficio postale e basta fare pochi metri per giungere a Piazza del Mercato.
La piazza corrisponde all’area dell’antico Foro Romano, centro della vita pubblica e, nel corso degli anni, ha mantenuto intatta questa sua caratteristica di centro nevralgico e zona più animata della città.
In questa piazza, oltre a bar e locali, si staglia la scenografica Fonte di Piazza, costruita tra il 1746 e il 1748. Di fronte alla fontana c’era una chiesa romanica (chiesa di San Donato), di cui oggi restano soltanto gli archi delle campate lungo via dei Duchi, occupate da negozi. Nella parte superiore si possono vedere i quattro stemmi della famiglia Barberini a cui la città era molto legata per l’elezione di Papa Urbano VIII (il nome alla nascita è Maffeo Vincenzo Barberini). Nel corso degli anni la fontana è stata modificata adottando stili diversi, il che è evidente dal risultato attuale: un orologio pubblico, uno sfarzoso monumento barocco e una fontana allo stesso tempo, che nella parte inferiore presenta linee rigorose, nella parte superiore decorazioni varie.
Piazza del Mercato è chiusa dall’altra estremità dall’Arco di Druso (I secolo d.C.), di cui parlerò subito dopo.

Arco di druso e germanico

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Arco di Druso e Germanico, Spoleto

L’Arco di Druso è stato costruito nel 23 d.C. in onore di Druso Minore e Germanico, rispettivamente il figlio naturale il primo e adottivo il secondo dell’imperatore Tiberio. Ad onor di cronaca, morirono prematuramente e non divennero mai imperatori.
L’arco costituiva la monumentale porta di accesso al foro della città – Piazza del Mercato – dalla via Flaminia.
Non ci sono particolari decorazioni sull’arco ed è stato costruito in pietra tagliata a blocchi quadrati, seguendo la misura del piede romano.
L’arco è stato scoperto nel secolo scorso e, durante gli scavi, ne è stata liberata solo una parte che è quella che vediamo, l’altra è inglobata nelle costruzioni medievali vicine. Il lato esposto poggia sui resti di un tempio del I secolo d.C., che sorgeva proprio lì accanto.

Palazzo Comunale e Casa Romana

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Casa Romana, Spoleto

Il Palazzo Comunale si presenta con una maestosa facciata ed è stato restaurato nel 2007. La parte più antica è la torre che svetta al suo centro, risalente al XIII secolo.
Il palazzo Comunale merita una visita soprattutto per le opere d’arte che accoglie al suo interno, tra cui una grande tela del Guercino e due affreschi staccati del pittore rinascimentale Giovanni di Pietro (“Lo Spagna”). Degne di nota la Sala dei Duchi, la Cappella Palatina di San Ponziano e la Sala Caput Umbriae, ricche di decori.

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Via Visiale, Spoleto

Di tutto il complesso del Palazzo Comunale fa parte la Casa Romana del I secolo d.C. che pare sia appartenuta a Vespasia Polla, madre di Vespasiano.
Venne scoperta solo alla fine dell’Ottocento, riportando alla luce degli splendidi pavimenti in mosaico originali e quasi intatti.
La casa Romana si trova in via Visiale e, questa via, è veramente caratteristica con le sue tante arcate che si susseguono e collegano i palazzi dirimpettai.

Info: costo del biglietto per la domus €3,00

Cattedrale di Santa Maria Assunta

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Cattedrale di Santa Maria Assunta, Spoleto

Eccoci ad un’attrazione imperdibile, tra le cose da vedere a Spoleto: la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua meravigliosa piazza.
La migliore immagine del duomo si può ammirare dalla famosa scalinata di Via dell’Arringo, che porta verso la Piazza del duomo dalla parte alta del borgo. Dall’alto della scalinata il panorama è spettacolare!
La facciata è a capanna e presenta otto rosoni, cinque nella parte inferiore e tre e in quella superiore. Nella nicchia centrale c’è il mosaicoCristo in trono fra la Madonna e San Giovanni Evangelista”, a sinistra si innalza la torre campanaria duecentesca. Davanti, infine, si apre sull’esterno con cinque arcate a tutto sesto il portico rinascimentale, progettato da Antonio Barocci.

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Affreschi di Filippo Lippi, Cattedrale di Spoleto

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Affresco del Pinturicchio, Cattedrale di Spoleto

L’interno, in stile barocco e suddiviso in tre navate, è ricco di opere d’arte a cominciare dal pregevole ciclo di affreschi di Filippo Lippi raffiguranti Storie della Vergine. Ci sono numerose cappelle con altari in marmo policromo e molte di queste sono opere di Giuseppe Valadier, architetto neoclassico.
Da vedere i prestigiosi affreschi del Pinturicchio situati nell’ex area dedicata al battistero, dove oggi sorge la biglietteria, un dipinto raffigurante la Madonna della Manna d’oro ritratta con San Francesco d’Assisi e Santa Dorotea, opera di Annibale Carracci, il monumento funebre di Filippo Lippi e quello di Giovan Francesco Orsini di Ambrogio Barocci. Imperdibile la cappella del Santissimo Sacramento arricchita con stucchi, affreschi, statue e la volta decorata con quindici riquadri dipinti.
Avrai capito che visitare il duomo è una cosa da fare a Spoleto assolutamente!

Tips: nei dintorni del duomo non dimenticare di fare uno scatto all’Arco del Seminario, in Via del Seminario, che unisce due edifici dirimpettai. Ci sono tre archetti con al centro una statua della Madonna. Davvero molto raffinato!

Info: l’ingresso al solo duomo è gratuito, mentre il biglietto costa €9,00 per campanile, Museo Diocesano, parte alta della Cattedrale, Sala della “Bellezza Ritrovata” e Basilica di Sant’Eufemia.

Palazzo Arcivescovile (Museo Diocesano) e Chiesa di Santa Eufemia

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Palazzo Arcivescovile, Spoleto

Il Palazzo Vescovile di Spoleto si trova a poca distanza dal duomo, basta percorrere la scalinata sino in cima e girare a destra. A sinistra, però, si trova un elegante arco che collega due edifici.
All’interno del palazzo, nella zona denominata “Appartamento del Cardinale“, ha sede il Museo Diocesano dove sono conservate opere pittoriche, tavole, tre croci sagomate e dipinte. Nella Sala Facchinetti si possono ammirare le opere di Neri di Bicci, Filippino Lippi e Domenico Beccafumi, mentre nella Sala “Ab Aqua” troviamo, tra le altre, opere di Gian Lorenzo Bernini.

Il complesso del Palazzo Vescovile include la Basilica di Sant’Eufemia, notevole esempio di architettura romanica in Umbria.
La facciata è estremamente semplice, dai colori chiari, sulla quale spicca una bifora, l’interno a tre navate colpisce per l’armonia e giustezza delle proporzioni. Accoglie affreschi del XV secolo e un pannello del XII posto sull’altare.

Teatro Romano e Museo Archeologico

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Teatro Romano, Spoleto

In pieno centro storico tra le cose da vedere a Spoleto non può mancare Spoletium, l’antico teatro romano, che risale al I secolo e aveva una capienza di circa 2000 spettatori.
Onestamente in un borgo così piccolo come Spoleto non me l’aspettavo, invece quando ho potuto scorgerlo da alcune grate ne sono rimasta piacevolmente colpita.
Il teatro ha una storia travagliata e rimase in uso fino al IV secolo, subendo trasformazioni e restauri. Durante l’Alto Medioevo furono costruiti la chiesa di S. Agata e il palazzo della famiglia Corvi sulla scena del teatro, riducendo lo spazio occupato. Addirittura il teatro divenne il chiostro del monastero delle monache benedettine che vi si insediarono.
Solo nel 1891, per la prima volta, vennero esplorati i resti dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini e furono riportati alla luce con scavi tra il 1954 e il 1960.
Ad oggi il teatro viene utilizzato per manifestazioni e spettacoli; soprattutto con il Festival dei Due Mondi ospita danza e musica, tornando alla funzione originaria.

Il Teatro è inserito nel complesso che ospita il Museo Archeologico Statale, dove si può ripercorrere la storia di Spoleto con varie testimonianze archeologiche che arrivano dalla città e i suoi dintorni. Tra i reperti dal territorio di Spoleto sono esposti i blocchi in calcare (cippi) che segnalavano il limite di un bosco sacro dedicato a Giove e una serie di bronzetti votivi databili tra VI e V secolo a.C..
Al secondo piano ci sono reperti provenienti dalla Valnerina, tra i quali cinerari della fine dell’età del bronzo e corredi funerari provenienti dalla necropoli ellenistica e romana di Norcia.

Info: biglietto €4,00

Chiesa di San Salvatore, San Pietro e San Ponziano

Chiesa di San Pietro

Tre chiese una più bella dell’altra e interessanti per diversi aspetti. Io purtroppo non sono riuscita a vederle, sia perché era tardi che per il fatto di non aver trovato precisamente il punto in cui si trovavano, però credo ne valga la pena.
Appena fuori dalla città, posta in cima a una scalinata seicentesca, troviamo la Basilica di San Pietro. La sua facciata di marmo bianco in stile romanico è sorprendente con gli altorilievi che raccontano la vita di San Pietro e altre storie della Bibbia. Già l’esterno vale la sola visita!
All’interno ci sono diverse lapidi marmoree e sono conservati i corpi del vescovo Pietro e del santo vescovo spoletino Giovanni II.

Chiesa di San Salvatore

La chiesa di San Salvatore risale al IV-V sec d.C. ed è la più antica di Spoleto. Rappresenta una delle maggiori testimonianze architettoniche longobarde dell’Italia centrale ed è patrimonio UNESCO.
Anch’essa è fuori dalle mura antiche di Spoleto e fa parte del cimitero monumentale, infatti l’impianto della chiesa si pensa sia di origine funeraria.
La facciata piuttosto semplice ha perso negli anni le decorazioni e il frontone triangolare, così come l’interno che ha perso l’originale decorazione a stucco e pittorica. Ne rimangono gli stucchi in controfacciata ed alcuni elementi dell’apparato pittorico nell’abside.
Una volta usciti dalla chiesa, si può scendere nel sottostante cimitero civico per una visita alla sua parte monumentale.
Molto interessanti, fra gli altri, la tomba Antonelli ornata da una ricca mostra d’altare del Cinquecento scolpita; quella Bachilli per il dipinto con Madonna e Santi del Calvi; quelle Sansi, Campello e Pucci della Genga, appartenenti a famiglie di alto rango ben visibili dalla monumentalità e decorazioni presenti.

Chiesa San Ponziano

La chiesa di San Ponziano (patrono della città) si trova a pochi metri da quella di San Salvatore, sempre sul colle Ciciano, nella periferia di Spoleto. In realtà si tratta di un complesso monumentale, formato dalla basilica e dal monastero benedettino dove, secondo la tradizione, fu sepolto il giovane martire spoletino Ponziano. Nel monastero si custodisce infatti il teschio di San Ponziano.
La chiesa subì varie modifiche e quella più importante è stata per mano dell’architetto Valadier nel 1788.
La facciata è in stile romanico con un bel portale decorato e il rosone, l’interno è neoclassico. Si può vedere sull’altare della navata sinistra una tela raffigurante l’Immacolata con Santi, c’è poi un bel Crocifisso a sinistra del presbiterio e altre tele.
Il gioiello della chiesa è la cripta medievale che ha conservato l’aspetto originario ed è riccamente affrescata. Custodisce inoltre vari resti come sarcofagi, tra cui quello che conteneva i resti di San Ponziano, guglie, colonne.

Fontana del mascherone

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Fontana del Mascherone, Spoleto

Da vedere a Spoleto in un giorno la Fontana del Mascherone, che si trova a pochi metri dalla Rocca di Albornoz e a ridosso delle mura della Chiesa di San Simone (infatti è chiamata anche Fonte di San Simone).
Quando ce la si trova davanti è impossibile sbagliarsi, perchè si vede un volto particolare, una maschera umana dalla cui bocca esce l’acqua.
La fontana risale al 1608, al suo posto ce ne era un’altra risalente al Medioevo: questo lo si può notare da alcuni elementi preesistenti che si collocano insieme ad altri nuovi. In alto c’è un’iscrizione datata 1736 a ricordo della donazione di papa Clemente XII per restaurare l’acquedotto cittadino.
Sulla destra della fontana del mascherone c’è una piccola fontana che invita il viandante a bere e rinfrescarsi.

Rocca albornoziana

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Rocca Albornoziana, Spoleto

La prossima tappa dell’itinerario a piedi di Spoleto è proprio la Rocca Albornoziana, non lontana dalla fontana, una fortezza situata sulla sommità del colle Sant’Elia. Prende il nome dal potente Cardinale spagnolo Egidio Albornoz.
Si può entrare dal cancello all’ingresso in Piazza Campello e percorrere il sentiero a piedi, oppure prendere l’ascensore (situato al termine della breve galleria lungo il Giro della Rocca) che porta comodamente in cima. Io ho optato per l’ascensore perché avevo due passeggini con i miei piccoli.
Appena si arriva in alto la prima cosa che si nota è l’imponenza della Rocca e lo splendido panorama sul territorio.

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Panorama dalla Rocca Albornoziana, Spoleto

La rocca è stata l’edificio più importante voluto da Papa Innocenzo VI nel 1359 (insieme a quella di Orvieto) per riprendersi i territori del centro Italia, al ritorno dalla cattività di Avignone. La fortezza nasce come residenza di papi, è stata adibita a carcere ed è struttura a scopo difensivo, ma ha accolto pure diversi ospiti illustri fra cui Lucrezia Borgia.
Il Castello ha una forma rettangolare con sei torrioni, due cortili (quello delle Armi e il Cortile d’Onore) e camminamenti lungo le mura che consentono, come accennato prima, di godere di panorami mozzafiato sulla città di Spoleto e dintorni.
All’interno invece, da segnalare gli affreschi nella camera Pinta e l’elegante Salone d’Onore. La Rocca Albornoziana ospita poi il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto che accoglie reperti del periodo ducale (IV – XV secolo d.C), sculture e pitture dal periodo romanico al Rinascimento.

Info: biglietto €7,50

Ponte delle Torri

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Ponte delle Torri, Spoleto

L’altra cosa da vedere a Spoleto che è un vero colpo d’occhio, un po’ come la Rocca che già arrivando in città si ammira da lontano, è il Ponte delle Torri.
Si tratta di un antico acquedotto romano realizzato in calcare locale, alto 80 metri e lungo circa 230, che collega il colle in cui si trova la Rocca Albornoz con il Monteluco “scavalcando” il fiume Tessino. Un’opera grandiosa con nove arcate e due torri di avvistamento sui lati.
Il ponte non è attualmente percorribile per i numerosi danni causati dai vari terremoti avvenuti in Umbria, si può ammirare passeggiando lungo la strada.

Tips: dal ponte inizia il “Giro dei Condotti“, una passeggiata tranquilla di circa 3 km che segue il percorso dei vecchi acquedotti che alimentavano il ponte, costeggiando le pendici del monte Monteluco. Si parte da via del Tiro al Segno.

Ex ferrovia Spoleto-Norcia

Un’ultima chicca da vedere a Spoleto per gli amanti dello sport, in particolare il ciclismo, è la Spoleto – Norcia, ovvero la ferrovia che ha collegato Spoleto con Norcia dal 1926 al luglio 1968. Oggi è diventata uno straordinario percorso ciclabile che passa attraverso borghi, gallerie, fumi, viadotti e permette di godere di scorci fantastici.
Il percorso è di circa 50 km diviso in quattro tratte e si può fare in bici, ma anche a piedi.

Info: per saperne di più puoi contattare il Servizio Accoglienza e Informazioni Turistiche al 0743 218 620 oppure Umbria Mobilità S.p.A. al 075 9637925, 347 3765007 o [email protected].

Spoleto e dintorni: cosa fare e vedere. Scopri tutte le attività!

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Nell’articolo ti ho raccontato di Spoleto: cosa vedere in un giorno in questo caratteristico borgo dell’Umbria. Come avrai visto ci sono diverse attrazioni e le puoi scoprire in una giornata, senza dimenticare di fermarti e gustare un buon pranzo a base di piatti tipici umbri. Se vuoi lasciare un commento o chiedere qualcosa, ti aspetto!


Lucia Nuzzaci

Ciao sono Lucia, sociologa per formazione, copywriter e travel blogger dal 2017 per lavoro, fondatrice di souvenirdiviaggio.it per dare spazio e vita ai miei viaggi. Amo scrivere, parlare, leggere, viaggiare con mio marito e i miei due figli, fissare gli istanti di un viaggio in mille scatti.

2 commenti

Francesco Z · 07/03/2024 alle 11:40

Spoleto è sempre una meta interessate, ma perchè – aprofittando delle comode scale mobili – non proporre il percorso al contrario, in particolare pensando a famiglie con passeggini o carrozzine, o a persone anziane? Cioè dai parcheggi salire direttamente con le scale mobili fino alla Rocca o al Duomo, e poi scendere gradualmente fermandosi alle altre tappe.

    Lucia Nuzzaci · 11/03/2024 alle 16:04

    Ciao e grazie per il tuo commento! Io propongo in genere il percorso che faccio (e ho due bambini con due passeggini al seguito). Io avevo esigenza di andare nel centro storico perché poi dovevo pranzare in un ristorante. Però è chiaro che ognuno può fare il percorso che meglio si avvicina alle sue esigenze. Quello che hai proposto è una valida alternativa 🙂

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