San Quirico d’Orcia è un piccolo gioiello, uno dei borghi della Val d’Orcia più caratteristici, almeno a mio parere.
Dichiarato Patrimonio Unesco, il borgo ha mantenuto inalterato il suo fascino medievale e sorge lungo la Via Francigena, in una delle zone più belle della Val d’Orcia, infatti qui ho incontrato diversi pellegrini con i loro zaini di passaggio o intenti a ristorarsi.
Gli scorci pittoreschi, le stradine lastricate e l’atmosfera antica mi hanno affascinato… sono sicura che cattureranno anche te!
Scopriamo cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno, una guida completa di tutte le attrazioni imperdibili!
Buona lettura!
INDICE DEI CONTENUTI
- Quanto tempo ci vuole per visitare San Quirico d’Orcia?
- Cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno
- Mura e Porta dei Cappuccini
- Piazza della Libertà e Chiesa di San Francesco
- Pieve dei Santi Quirico e Giulitta
- Horti Leonini
- Giardino delle Rose
- Chiesa di Santa Maria Assunta
- Spedale della Scala
- Palazzo Chigi Zondadari
- Cappella della Madonna di Vitaleta
- Cipressi del Gladiatore (Campi Elisi) e Casa del Gladiatore
- Cipressi di San Quirico d’Orcia
Quanto tempo ci vuole per visitare San Quirico d’Orcia?
San Quirico è compatto e il suo centro storico si snoda lungo due vie che corrono parallele e si attraversano in pochi minuti. Dunque, per visitare le attrazioni di San Quirico d’Orcia bastano un paio d’ore, se vuoi gustare un pranzo o una cena qui e visitare posti fuori dal nucleo antico (ad esempio la famosa Cappella della Madonna di Vitaleta e i cipressi circolari) va bene anche una giornata. Per me è stata la seconda tappa del mio tour in Val d’Orcia on the road di due giorni.
Cosa vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno
Mura e Porta dei Cappuccini
Il mio itinerario di San Quirico d’Orcia ha inizio dalla Porta dei Cappuccini che sorge sulle antiche mura quattrocentesche insieme ad altre torri e torrette di guardia, impossibile non notarle!
Alcune parti di mura sono andate distrutte, ma in generale si mantengono in discreto stato di conservazione. La Porta dei Cappuccini è l’unica porta sopravvissuta rimasta perfettamente conservata, una porta-torre a pianta poligonale risalente al 1473. Mentre per quanto riguarda le torri è da menzionare la Torre del Cassero o quello che ne è rimasto. In passato era una torre maestosa alta 40 metri e consentiva di sorvegliare la città e dintorni.
Piazza della Libertà e Chiesa di San Francesco
Passeggiando tra le stradine silenziose sono arrivata subito nella piazza principale, Piazza della Libertà, ricca di bar e ristorantini in cui spicca una fontana ottagonale.
Su questa piazza si affacciano gli Horti Leonini di cui parlerò dopo e la Chiesa di San Francesco, detta anche Chiesa della Madonna della Vitaleta. Questo perché fu trasportata qui, nel 1870, la statua della Madonna – opera di Andrea Della Robbia – proveniente dalla cappella di Santa Maria di Vitaleta.
La Chiesa di San Francesco sorge in cima a un breve scalinata laddove c’era l’omonimo convento, poi soppresso alla fine del Settecento, ed ha la facciata in pietra nella quale si apre un rosone circolare.
Sul fianco destro si innalza il campanile che sembra diviso in tre parti: al piano terra c’è un arco che richiama l’ingresso della chiesa e della cella campanaria (che è al secondo piano), sormontata da quattro pinnacoli angolari. Al primo piano è posto l’orologio del campanile e si apre una bifora.
L’interno è a navata con quattro altari laterali che accolgono dei dipinti, ma l’opera che mi ha subito attratto è la magnifica Madonna Annunciata scolpita da Andrea della Robbia, custodita sull’altare maggiore.
Info: l’ingresso è gratuito
Pieve dei Santi Quirico e Giulitta
La Collegiata di San Quirico d’Orcia è un vero e proprio capolavoro risalente all’XI secolo. Appena l’ho vista mi ha colpito subito la sua facciata in stile gotico fatta di pietra arenaria e travertino, impreziosita da un rosone e da un portale che vede una serie di archetti sotto al tetto. Sui lati spiccano due statue di leonesse, ci sono poi alcuni bassorilievi e la figura di San Quirico seduto su di un trono.
Anche sul lato destro della pieve si aprono altri due portali, accompagnati da due bifore. Uno risale a metà del XII secolo, con influssi lombardi, e vede due colonne sorrette da leoni; il secondo, che risale al 1298 come iscritto nell’architrave, è più stretto e racchiude lo stile romanico, gotico e classico.
Il campanile, risalente alla fine del Settecento, è successivo. Insomma, già all’esterno è un bel colpo d’occhio.
L’interno è a navata unica con soffitto a capriate, mentre l’altare maggiore e il coro sono decorati con tarsie di legno che inizialmente furono realizzate per il Duomo di Siena, ma in seguito acquistate e donate dai Chigi alla Collegiata.
Nell’abside si può vedere un coro ligneo in stile barocco del 1653, che racchiude l’altare in stile rococò.
Tra le opere presenti è da menzionare la cappella del Suffragio, che ospita un affresco raffigurante la Madonna delle Grazie e due tele seicentesche, a sinistra dell’altare la grande pala d’altare quattrocentesca, realizzata intorno al 1470 da Sano di Pietro, con la Madonna col Bambino, gli angeli e i santi su uno sfondo dorato.
Info: ingresso gratuito
Horti Leonini
In Piazza della Libertà si affaccia l’ingresso agli Horti Leonini, un’altra attrazione di San Quirico d’Orcia da visitare. Si tratta di un rigoglioso parco con un classico giardino all’italiana risalente al XVI secolo, realizzato nel 1575 su volontà di Diomede Leoni. Oggi è proprietà del comune di San Quirico.
Questo parco è direttamente collegato al Giardino delle Rose che vedremo dopo ed è diviso in due parti: una inferiore recintata da muri e lecci che accoglie numerose aiuole triangolari e la statua di Cosimo III dei Medici e una superiore, più naturale, raggiungibile con una scala in travertino. Dall’alto della scalinata si possono osservare le geometrie della parte inferiore create dalle siepi basse rifinite e curate, nonché i resti delle mura di San Quirico.
Tra le due aree c’è la statua di Giano bifronte che sottolinea proprio la differenza fra queste due aree, una appunto curata e geometrica, l’altra quasi incolta e naturale.
Info: accesso gratuito / Orari: tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:30.
Giardino delle Rose
Il piccolo Giardino delle Rose sorge accanto alla Chiesa di Santa Maria Assunta e diciamo che è la parte più moderna degli Horti Leonini, considerando che risale agli anni anni 90.
C’è qui uno spiazzo pavimentato su cui si aprono diverse aiuole e alcune hanno delle rose. È un angolo tranquillo e pacifico, dove puoi godere del silenzio e rilassarti.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Accanto al Giardino delle Rose si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, altra tappa dell’itinerario di San Quirico d’Orcia.
Interamente costruita in pietra, risale al XII secolo e presenta la fiancata sulla via principale sul quale si apre un massiccio e monumentale portale. Dietro ad essa svetta il campanile a vela originario, dotato di una bifora sulla parte superiore.
L’interno, a un’unica navata, è semplice e si vede la pietra viva con le quali sono state erette le mura; sull’altare maggiore spicca un bel crocifisso.
Spedale della Scala
Sempre in questa zona, a qualche passo dalla Chiesa di Santa Maria Assunta, ho trovato lo Spedale della Scala che serviva a immagazzinare prodotti agricoli e alimentari. Inoltre, era la principale struttura cittadina per l’accoglienza.
Superato l’ingresso si apre una piccola corte in cui si trova un pozzo e palazzi che hanno conservato le strutture murarie del Trecento e del Quattrocento. Tra i palazzi spicca uno con un bel loggiato.
Palazzo Chigi Zondadari
Tra le cose da vedere a San Quirico d’Orcia in un giorno c’è palazzo Chigi Zondadari, a pochi passi dalla Collegiata.
Realizzato nel 1680 per volere del cardinale Flavio Chigi, si tratta di un esempio di tardo barocco.
Il palazzo presenta una facciata con due grandi portoni monumentali e al centro il grande stemma della famiglia Chigi Zondadari.
All’interno, al piano nobile, ci sono una serie di sale e corridoi affrescati. Oggi qui ha sede il comune ed hanno luogo mostre temporanee, mentre al secondo piano si trova il Museo del Barbarossa “Orfeo Sorbellini” dove si può conoscere l’episodio storico, la storia della Festa, i Quartieri (Borgo, Canneti, Castello e Prato), le gare degli Alfieri e degli Arcieri, i giornali d’epoca. Ci sono documenti storici, manoscritti e altro materiale dei primi decenni del Barbarossa.
Si trova qui anche lo spartito della Marcia del Barbarossa composto da Eugenio Garosi e i costumi originali del corteo storico dell’Imperatore Federico I di Svevia e della sua consorte Beatrice di Borgogna.
Info: aperto da lunedì alla domenica dalle 10:30 alle 18:00 / Ingresso gratuito.
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Cappella della Madonna di Vitaleta
La Cappella della Madonna di Vitaleta è forse il simbolo di tutta la Val d’Orcia, difficilmente non avrai visto una foto di questo luogo in cui spicca la piccola cappella in aperta campagna, circondata da colline e cipressi. Un paesaggio unico, che ancora ricordo come fosse ieri!
La cappella della Madonna di Vitaleta, di origine rinascimentale, è stata edificata sull’ampliamento di un tabernacolo più antico ed è stata per molti anni luogo di pellegrinaggio per la presenza della Vergine della Consolazione. Poi venne inserita una celebre statua della Vergine riconducibile ad Andrea della Robbia nel 1553, che oggi si conserva nella Chiesa della Madonna di Vitaleta nel centro di San Quirico d’Orcia, come già visto prima.
Questa è legata ad un miracolo, perché si dice che proprio la Vergine apparve a una pastorella suggerendo a lei e agli altri fedeli di recarsi in una bottega di Firenze dove avrebbero trovato la statua da porre nella chiesa di Vitaleta.
La cappella è stata ristrutturata completamente e i lavori sono terminati nel 2021 con la benedizione dell’altare fatta dall’arcivescovo di Siena.
Come si arriva alla Cappella della Madonna di Vitaleta?
Per raggiungere la Cappella della Madonna di Vitaleta si deve percorrere la strada SP 146 di Chianciano e ad un certo punto si arriva a una deviazione ben segnalata, da cui parte una strada sterrata. Da questa si raggiunge la cappella in pochi minuti e poi prosegue fino a Pienza.
C’è un ampio spiazzo dove si può parcheggiare gratuitamente, ma poi si devono fare circa 700 metri a piedi su strada sterrata per raggiungerla.
Cipressi del Gladiatore (Campi Elisi) e Casa del Gladiatore
Campi Elisi e Casa del Gladiatore: dove si trova e come arrivare
Sempre fuori dal centro di San Quirico troviamo alcuni dei luoghi più iconici della Val d’Orcia, ovvero la Casa del Gladiatore e i Campi Elisi.
Per raggiungere la casa bisogna percorrere sempre la strada SP146 che da San Quirico d’Orcia porta a Pienza e, poco dopo San Quirico, c’è sulla sinistra un cancello in mattoni incorniciato da due cipressi, ovvero l’Azienda Agricola Manzuoli, il famoso casolare con un ingresso monumentale.
Ricordi la famosa scena del film Il Gladiatore in cui Massimo Decimo Meridio cammina in mezzo ai Campi Elisi? Ecco questi Campi Elisi del gladiatore si trovano invece in località Terrapille, tra San Quirico e Pienza, nella Val d’Orcia, in provincia di Siena. Qui la troupe ha trascorso 15 giorni per lavorare alla scena dei campi elisi, ma udite udite… senza la presenza dell’attore protagonista! In realtà lui non mise mai piede in Toscana per il film.
Il viale con i cipressi che conduce alla Casa del Gladiatore, da cui arrivano i soldati che uccidono la moglie ed il figlio del gladiatore, è un luogo imperdibile e lo riconoscerai subito. Anche le scene dei Campi Elisi che appaiono in sogno a Massimo Decimo Meridio rappresentano uno dei panorami più suggestivi di questo angolo di paradiso situato in Toscana. Prepara lo smartphone e scatenati oppure… chiudi gli occhi, respira e rivivi le scene dell’indimenticabile film!
Cipressi di San Quirico d’Orcia
La Val d’Orcia è celebre per i suoi panorami e i cipressi, ce ne sono davvero tanti, ma tra quelli imperdibili spiccano i cipressi di San Quirico d’Orcia. Ce ne sono diversi nel territorio di San Quirico, ma quelli più particolari sono i cipressini circolari, visto che sono disposti a circolo su una collinetta.
Per arrivare bisogna percorrere una strada sterrata (per quanto fosse sconnessa inizialmente pensavo di aver sbagliato strada, fai attenzione!) per circa 10 minuti, ma ad un certo punto bisogna fermarsi e lasciare l’auto. Poi in nemmeno 5 minuti a piedi potrai raggiungerli e fare tutti gli scatti che vuoi a questo meraviglioso scorcio di Val D’Orcia!
Considerato che sono difficili da raggiungere, imposta il navigatore in questo punto e segui senza paura! Da qui potrai parcheggiare e scendere tranquillamente.
Gli altri punti panoramici sui cipressi di San Quirico sono qui e qui (per questo punto dovrai parcheggiare su strada).
Nell’articolo ti ho raccontato cosa vedere a San Quirico d’Orcia, un piccolo borgo che come avrai notato è uno dei più affascinanti e che permette di godere di scenari da sogno o da film 😉
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