La Strada degli Eroi è un percorso situato nel massiccio del Pasubio sulle Prealpi vicentine, dunque siamo in provincia di Vicenza. È stato costruito dopo la Prima Guerra Mondiale per ottenere una via di accesso sicura per tutti i mezzi, a seguito del Decreto del 1922 in zona Sacra alla Patria. Infatti, è una delle escursioni più interessanti a tema Grande Guerra.
È la gita fuori porta da fare almeno una volta nella vita, sia per la sua storia che per la sua rara bellezza. Scopriamo insieme i punti di interesse della Strada degli Eroi, la storia, il percorso e consigli utili.
Buona lettura!
INDICE DEI CONTENUTI
Storia della Strada degli Eroi
La storia della Strada degli Eroi è straordinaria, passando di generazione in generazione per lasciare un segno indelebile di questa strada.
In pochi sanno che tutto il percorso è un tratto carrabile realizzato sul massiccio del Pasubio, durante la Prima Guerra Mondiale. La strada ha una lunghezza di 2 Km con collegamento diretto alla Galleria d’Havet e il Rifugio Achille Papa, un vero punto di riferimento dell’intero tragitto.
Per i veri appassionati di trekking questo è certamente un percorso da provare. Non c’è la possibilità di parcheggiare l’auto e, per questo motivo, dal punto di partenza sino al Rifugio Achille Papa si calcolano circa 10 Km.
È un ricordo prezioso e coinvolgente per l’Italia in generale, ma in particolar modo per queste zone. Quello che oggi è il Rifugio, ieri era un ricovero per tutti i soldati durante la Prima Guerra Mondiale.
Osservando la facciata, ci sono alcune lapidi in ricordo dell’atroce battaglia del 2 luglio 1916: è quello il momento in cui l’esercito italiano respinse l’esercito austro-ungarico.
Il panorama è splendido, ma ogni piccolo angolo racconta della guerra ed è lì per testimoniare quanto accaduto, anche grazie al cimitero costruito in memoria di tutti i caduti in Guerra.
Come visitare la Strada degli Eroi? Percorso e consigli
Come si visita la Strada degli Eroi e quali sono i punti di interesse da non perdere?
In linea generale si lascia l’auto al Pian delle Fugazze, il valico alpino con altezza di 1163 metri. A disposizione ci sono moltissimi parcheggi, alcuni dei quali gratis, oltre che un ampio spazio a pagamento. I bagni pubblici non sono presenti, ma ci si può affidare direttamente ai bar e ristoranti della zona.
Le indicazioni portano al punto primario dove iniziare l’escursione, tenendo conto che la salita è ottimale pure per i principianti. Tuttavia, chi non volesse prendere il percorso intero ricco di faticosi tornanti può “tagliare” lungo il tragitto e prendere delle scorciatoie.
In ogni caso bisogna avere l’attrezzatura adeguata scegliendo gli scarponi da montagna più adatti oltre che un abbigliamento a cipolla, aggiungendo uno zaino comodo da trekking e una macchina per fotografare il panorama. Indispensabili, inoltre, un K-Way per le possibili piogge e un maglione per l’escursione termica.
Il periodo migliore per visitare questo luogo è maggio/giugno, quando non ci sono ancora temperature caldissime, magari scegliendo una giornata di sole gradevole.
La zona è sempre innevata, per questo motivo la primavera inoltrata è perfetta per poter passeggiare senza fatica. Tra l’altro il Rifugio apre a fine maggio, ed è un fondamentale punto di riferimento durante il tragitto.
Rifugio Achille Papa
Ci sono dei momenti in cui è necessario il riposo assoluto. Il consiglio è di portarsi sempre dietro delle barrette energetiche e dell’acqua, però ad un certo punto si avrà voglia di riposare e di mangiare qualcosa.
Il punto di riferimento è il Rifugio Achille Papa anche se di solito è affollato, per questo motivo meglio portarsi dietro il pranzo al sacco.
Tuttavia, se c’è posto è un’esperienza da provare: si tratta di un luogo che racconta una storia antica che non deve essere dimenticata. Nella parte esterna all’aperto del Rifugio sono presenti panchine e spazi per sedersi, godendosi l’aria di montagna e panorami rilassanti.
Al suo interno non manca la cucina tipica del posto, con piatti abbondanti e caldi che riscaldano il cuore. È indispensabile rispettare il proprio turno e l’ambiente, così che gli addetti possano fare il loro lavoro e gli escursionisti possano trovare tutto quello che desiderano.
Si può prenotare? Sì, ed è consigliato farlo anche se, come detto, il Rifugio è sempre pieno per via della sua ubicazione e storia.
Strada degli Eroi: cosa vedere al ritorno
Il ritorno è più facile, infatti la strada è completamente in discesa. Per terminare la gita in bellezza si può visitare l’Ossario del Pasubio e poi osservare il Ponte Tibetano, di grande fascino.
Che cos’è l’Ossario? Bisogna immaginare un faro altissimo 35 metri con una lanterna sulla parte alta. Il suo interno conserva le ossa di 40 soldati austriaci e 5.146 soldati italiani che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale, a seguito dello scontro sul Pasubio.
Subito dopo si incontra il Ponte Tibetano ed è molto interessante da percorrere, dato che si respira un’aria di libertà mentre si è sospesi in aria.
Si può concludere al meglio la gita fuori porta sulla Strada degli Eroi cercando un ristorante nei dintorni che offra cucina tradizionale. Meglio non camminare al buio!
Queste sono le informazioni e le cose da vedere lungo la Strada degli Eroi, un percorso che suggerisco di fare poiché di grandissimo interesse paesaggistico, storico e con scenari naturali mozzafiato.
Lo conoscevi? Hai qualcosa da chiedere? Ti aspetto nei commenti!
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