Si parla spesso del grandioso patrimonio artistico italiano, ma poco di chi si adopera per promuoverlo e rendere le visite ai monumenti e musei delle esperienze interessanti. L’intervista che oggi ti propongo è rivolta ad una figura che lavora come condirettore del MAM Musei Aiello di Moliterno.
Pasquale Dicillo l’ho incontrato per caso sul web e sono subito rimasta colpita dalla passione e dedizione con cui vuole far conoscere il suo progetto.

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Moliterno, Basilicata – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

Scambiando due chiacchiere, si è rivelato una persona simpatica e cordiale: ho pensato che fosse una bella opportunità, per me e per lui, intervistarlo e fartelo conoscere!
Pasquale mi ha parlato con vivo entusiasmo del sistema museale MAM, nonché del patrimonio artistico e gastronomico della città di Moliterno.
Come me, potrai scoprire anche tu molte cose su questo territorio, che può essere senza dubbio una tappa di un prossimo viaggio nella splendida Basilicata!

1. In breve, chi è Pasquale Dicillo, da dove viene e come è arrivato a dirigere il MAM.

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Pasquale Dicillo, condirettore MAM Musei Aiello – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

È un giovane originario di Moliterno che ha deciso di restare al Sud, a parte per l’affetto dei propri cari, perché convinto che un futuro è ancora possibile per i giovani del Sud Italia. Un giovane che non solo ama la sua terra, ma desidera che possa essere maggiormente conosciuta, amata e apprezzata in tutto il mondo.
Tra le diverse passioni che coltiva la principale è rappresentata da quella della fotografia. Pasquale non è un fotografo professionista, ma semplicemente un fotoamatore che si diletta a fotografare e con i suoi scatti desidera far conoscere al mondo intero, principalmente attraverso i canali dei diversi social, proprio il territorio in cui ha deciso di restare.

Si trova a ricoprire il ruolo di Condirettore del Sistema museale MAM Musei Aiello Moliterno in quanto la figura di Domenico Aiello, conosciuto meglio con il diminutivo di “Mimì”, è stato un caro ed amorevole zio […]
Sin dall’inizio di questa meravigliosa avventura, cominciata nel 2010 con l’istituzione della Casa Museo Domenico Aiello, il Presidente Prof. Gianfranco Aiello ed il Direttore Emanuele Aiello mi hanno voluto al loro fianco nella realizzazione di questo progetto. Il fattore più importante che deve essere evidenziato è rappresentato dal fatto che a monte di tutto ciò innanzitutto c’è il forte legame con l’amata terra natia […]

2. Mi parli del sistema museale MAM e delle sue peculiarità.

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MAM Casa Domenico Aiello, Moliterno – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

La creazione di questa nuovissima realtà, unica nel suo genere in Italia e presente da alcuni anni a Moliterno, è frutto dell’iniziativa del Prof. Gianfranco Aiello, celebre odontoiatra ed appassionato collezionista di opere d’arte, che ha racchiuso parte della sua vastissima collezione all’interno del sistema museale MAM Musei Aiello Moliterno, che oggi si compone di sei contenitori culturali, ognuno rappresentato da un tema specifico. Prossimamente, a tale sistema si andrà ad aggiungere un altro museo.

Ogniqualvolta che viene visitato per la prima volta il sistema museale MAM, la sensazione espressa da ciascun visitatore è quella di meraviglia, di una piacevole ed inaspettata sorpresa nel ritrovare all’interno del territorio del comune lucano che conta poco più di 4000 abitanti un così ricco e variegato patrimonio artistico, distribuito in ambienti uno diverso dall’altro.

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MAM Novecento Lucano, sala interna – Moliterno – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

I sei musei sono raccolti in due poli del centro storico di Moliterno ubicati attorno al Palazzo Aiello 1786 e al Palazzo Aiello 1825.

  • Il Museo dedicato al Paesaggio dei primi dell’ottocento alla seconda metà del novecento italiano, ospitato all’interno del “Palazzo Aiello 1786”.
  • Il Museo “Casa Domenico Aiello” ospita veri e propri capolavori d’arte dei grandi pittori dell’Ottocento Lucano (Michele Tedesco, Vincenzo Marinelli, Giacomo Di Chirico).
  • Il Museo “Via Rosario Contemporanea” ospita una collezione permanente di arte contemporanea, di artisti di levatura internazionale.
  • Il Museo del “Novecento Lucano” accoglie i grandi nomi dei pittori lucani (Luigi Guerricchio, Mauro Masi, Gaetano Pompa) con una sala dedicata a Carlo Levi e Josè Ortega, due “lucani d’adozione”.
  • Il Museo della “Ceramica del 900” in cui sono ospitate prevalentemente opere del cosiddetto periodo tedesco della Ceramica Vietrese, con una particolare attenzione per i grandi artisti-artigiani a partire da Guido Gambone ed i Fratelli Procida.
  • La “Biblioteca Lucana Angela Aiello” dispone di una raccolta di libri e stampe sulla Basilicata che va dal seicento fino al novecento e i testi dei maggiori scrittori lucani. Ospita inoltre spazi dedicati alla sala delle Mappe ed a quella del Grand Tour, con una collezione rara di libri e di stampe.
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MAM Palazzo Aiello 1786, terzo piano – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

Il MAM Musei Aiello Moliterno è iscritto all’Associazione Nazionale delle Case della Memoria e fa parte anche della rete ACAMM, Sistema dei Musei e dei Beni Culturali che mette insieme le energie di quattro comuni lucani attraverso il lavoro sinergico dei presidi culturali presenti nei propri territori.

3. Scrivendo su google “cosa vedere a Moliterno” cosa secondo lei dovrebbe risultare?

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Moliterno, Basilicata – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

Naturalmente, in primis direi MAM Musei Aiello Moliterno. Poi va detto che il borgo di Moliterno, che fa parte della Rete Nazionale dei Borghi Autentici, è ricco di un patrimonio storico-artistico-culturale.
Il paese dell’Alta Val d’Agri (847 m s.l.m.), immerso nel verde dell’Appennino Lucano, in ogni suo angolo nasconde pezzi di storia con le sue stradine costeggiate da antichi palazzi e numerose chiese e cappelle. Il Castello medievale, dichiarato “Monumento d’interesse nazionale”, con le tracce delle molteplici dominazioni subite, attualmente ancora in fase di restauro e in cui è possibile accedere alla sola torre longobarda.
La Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell’Assunta, fu edificata tra il XII ed il XIII e nel corso dei secoli è stata oggetto di vari lavori di ampliamento e rifacimento.

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MAM Biblioteca Lucana Angela Aiello, Moliterno – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

Di notevole interesse sono la Chiesa del Rosario e la Chiesa di Santa Croce, la prima, chiesa domenicana, la cui struttura originaria risale al 1510, ingrandita nel 1616 è a tre navate con le volte affrescate. La seconda, chiesa francescana, risale al 1613, al suo interno si possono ammirare altari lignei di età barocca, una famosa “Deposizione dalla Croce” del 1631 raffigurata su tela dal pittore Giovanni Di Gregorio originario di Satriano di Lucania (PZ), detto il Pietrafesa ed un crocifisso ligneo di pregevole fattura, probabilmente risalente ad epoca precedente al barocco.
La Bibliomediateca “Giacomo Racioppi”, conta un fondo vivo di circa ventimila volumi e di una buona dotazione di testi antichi […]
A circa 5 km dal centro abitato di Moliterno, è situata l’oasi naturale Bosco Faggeto riconosciuta Sito d’Interesse Comunitario (SIC), una piccola area protetta con un’estensione di circa 350 ettari di bosco che in ogni stagione dell’anno attrae ed incanta i visitatori.

4. In zona, che tipo di strutture ricettive ci sono e cosa offrono?

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Moliterno, Basilicata – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

N. 2 alberghi, n. 2 agriturismi, n. 2 bed and breakfast, n. 2 affittacamere, n. 1 casa vacanze. Molteplici sono le proposte offerte da ogni singola struttura, per ogni ospite sarà facile rilassarsi, meditare, ritrovare la propria identità, nel silenzio e lontano dalla routine.
La location dove sono situate queste strutture è l’ideale per chi ama le attività sportive, tutte da praticare nelle vicinanze: tennis, mountain bike, trekking, equitazione, possibilità di vivere il bosco raccogliendo funghi, castagne, opportunità di prenotare visite turistiche con guide ufficiali del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese […]

5. La Basilicata, considerando la presenza di Matera nominata Capitale Europea della cultura 2019, si sta affermando sempre più come importante meta turistica. Cosa si aspetta per il futuro?

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Matera, Basilicata

L’avvenuta proclamazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è un’occasione storica per la Basilicata di farsi conoscere al mondo intero per le sue bellezze, per la sua cultura, per la sua gente. Il turismo in Basilicata è basato principalmente su tre categorie:

  • Storico-culturale, per quanto riguarda le città di Policoro, Metaponto, Nova Siri per l’area della Magna Grecia, le città d’epoca romana, Grumentum e Venosa, le città medioevali di Melfi, Miglionico, Tricarico e Valsinni. Per finire i Sassi di Matera, testimonianza di civiltà preistoriche, rupestri e contadine.
  • Montano-escursionistico, con il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, le Dolomiti Lucane, i Laghi di Monticchio e altre zone dell’Appennino Lucano.
  • Balneare, per quanto riguarda la costa ionica rappresentata dalle località di Metaponto, Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro e Nova Siri, mentre la costa tirrenica, rappresentata da Maratea, la Perla del Tirreno.

“Cosa ci si aspetta per il futuro?” Che vengano messe maggiormente a sistema le risorse presenti nei diversi territori della regione Basilicata. In sintesi, oltre Matera c’è tanto ma davvero tanto da scoprire della Basilicata sotto diversi punti di vista, con le diverse eccellenze turistiche, culturali ed enogastronomiche, per cui l’invito rivolto ai diversi Tour Operator, Agenzie di Viaggio oppure alla stampa di settore è quello di far conoscere maggiormente le ricchezze turistiche e culturali del territorio lucano. […]

6.Avendo nel mio blog una sezione dedicata al food, mi piacerebbe sapere quali sono i piatti tipici che consiglierebbe ad un turista e il loro legame con la cultura del territorio.

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Canestrato di Moliterno (IGP) – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

Sin dai tempi antichissimi, Moliterno è famoso per il suo pregiatissimo formaggio, il Canestrato di Moliterno I.G.P.. Un pecorino di notevole qualità celebrato in agosto con una sagra ed una mostra mercato. La fama di cui gode il Canestrato di Moliterno è dovuta, oltre alla qualità della materia prima (il latte, 75% di pecora e 25% di capra) ed alla modalità di trasformazione, alle peculiarità organolettiche conferite a questo straordinario formaggio nel corso della stagionatura.

La tradizione culinaria moliternese, molto variegata e ricca di piatti, non fa altro che valorizzare i prodotti locali: formaggi, funghi, le diverse tipologie di carni (maiale, agnello, pecora).

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Maccaruni o’ firricieddi

La pasta fresca è uno degli alimenti cardine della gastronomia lucana. Tra i primi piatti in assoluto occorre ricordare i “Maccaruni o’ firricieddi” (Maccheroni con il ferretto); […] possono essere abbinati anche ai “Cauzuni” dando vita così ad un altro piatto tipico, i “Maccaruni o’ firricieddi e cauzuni”.
Questa seconda tipologia di pasta, anch’essa fatta in casa, è rappresentata dai ravioli con ripieno di ricotta solitamente salata. C’è anche chi li preferisce dolci per cui, in questo caso, nel ripieno il sale viene sostituito dallo zucchero. Il condimento utilizzato sarà sempre quello del sugo di carne.
A completare la terna della pasta fatta in casa, un altro primo piatto è rappresentato dai “Trisciddi”, ossia degli gnocchi aperti fatti a mano e conditi sempre con il tradizionale sugo di carne.
Ancora tra i primi piatti, un buon piatto di pasta e fagioli non può mancare sulle tavole dei moliternesi, soprattutto nel lungo periodo invernale. Questi legumi sono rappresentati dai rinomati Fagioli di Sarconi I.G.P., un paese poco distante da Moliterno, meno di 5 km.

Tra le seconde portate, una particolare importanza hanno l’agnello con le patate, il capretto alla lucana, la salsiccia di maiale alla brace e le lumache in umido.

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Cicirata, Moliterno – (Photo Credits: Pasquale Dicillo)

In ogni tradizione culinaria che si rispetti, non possono certo mancare i dolci. Tra le preparazioni tipiche più conosciute a Moliterno sono quelle che vengono realizzate durante i diversi periodi dell’anno, la “Cicirata” e le “Crispelle” per il periodo natalizio; […]
Una preparazione però davvero tipica del periodo Pasquale è rappresentata dalla “Cuzzola”, una vera e propria liturgia culinaria. Si tratta di una torta rustica a base di uova, formaggio e salame lucano.
Ritornando ai dolci, decisamente particolare è il “Sanguinaccio”, preparato con sangue di maiale, friselle dolci macinate (biscotti), cacao amaro, cioccolato fondente, etc. .

Intervista davvero molto interessante, in cui Pasquale Dicillo, che ringrazio molto per la sua disponibilità, ci ha fatto scoprire le bellezze culturali ed enogastronomiche di Moliterno.

Ti aspetto nel mio prossimo viaggio!
Lucia


Lucia Nuzzaci

Ciao sono Lucia, sociologa per formazione, copywriter e travel blogger dal 2017 per lavoro, fondatrice di souvenirdiviaggio.it per dare spazio e vita ai miei viaggi. Amo scrivere, parlare, leggere, viaggiare con mio marito e i miei due figli, fissare gli istanti di un viaggio in mille scatti.

4 commenti

Lucy · 16/03/2019 alle 12:19

Ti ringrazio! Questo è uno di quei post che, leggendo dall’Australia, mi fa morire di invidia (buona) per il patrimonio italiano. Cose così belle concentrate in una porzione di territorio così piccolo qui non esistono. E poi io sono anche una grande amante del pecorino, perciò ho adorato anche quel dettaglio ahah 🙂

    Lucia Nuzzaci · 16/03/2019 alle 15:33

    Grazie per il tuo commento! Si, è vero, in Italia abbiamo tanti posti bellissimi e soprattutto prodotti tipici gustosi 😉

Raffi · 15/03/2019 alle 18:29

Ho letto tutto con interesse. Devo dirti che, sarà l’orario, ma mi è venuta anche una gran fame ed è tutto merito dei piatti descritti e raccontati. Pensa che ho persino chiuso gli occhi per cercare di immaginarmi la differrenza tra i ravioli di ricotta col ripieno dolce e quelli col ripieno salato e come stessero entrambi con il sugo di carne… Non ti dico… mmmmm

    Lucia Nuzzaci · 15/03/2019 alle 18:39

    Ciao Raffi e grazie per il tuo commento! Si, è stata un’intervista interessante ed effettivamente i piatti sono molto invitanti… da assaggiare! Così come interessante è il MAM e il borgo di Moliterno.

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