Adagiata sulle dolci colline della Val d’Elsa e a metà strada tra Pisa e Firenze, San Miniato si svela piano piano fra vicoli di pietra, torri merlate e quel profumo inconfondibile di tartufo bianco che qui è leggenda. Meta di scrittori e buongustai, questo borgo medievale invita a rallentare e scoprirlo pian piano, passeggiando tra le sue stradine.
Se ami i borghi antichi piccoli e le viste panoramiche è il luogo ideale per te! Più o meno ti ci vorrà mezza giornata per visitarlo bene e con calma, ma se ti accontenti di una visita meno approfondita anche 2-3 ore. 
Io l’ho unita ad un weekend in Toscana che comprendeva Certaldo nello stesso giorno e Livorno il giorno dopo (essendo grande merita almeno 1 o 2 giorni).
Scopri cosa vedere a San Miniato in poche ore o mezza giornata: tutte le attrazioni imperdibili!
Buona lettura!

Cosa vedere a San Miniato

Monumento al Tartufo più Grande del Mondo

Monumento al tartufo più grande al mondo, San Miniato
Monumento al tartufo più grande al mondo, San Miniato

La mia visita di San Miniato è cominciata proprio da qui, dal Monumento al Tartufo più Grande del Mondo situato su Viale Don Minzoni: è una scultura in ferro battuto inaugurata nel 2012, opera del fabbro Massimiliano Benvenuti (campione mondiale di ferro battuto) e di altri 16 maestri forgiatori, progettata per celebrare il celebre “diamante bianco” di San Miniato.
Rappresenta il tartufaio Arturo Gallerini, detto “Il Bego”, nell’atto di raccogliere insieme al suo cane Parigi il tartufo bianco da record, rinvenuto nell’ottobre 1954 e in seguito donato al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Quel tubero pesava 2.520 grammi, primato mondiale tuttora imbattuto.
Da qui parte idealmente la Via del Tartufo, percorso tematico che attraversa il borgo rievocando storia, cultura e sapori legati al celebre “oro bianco” di San Miniato.

Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio  

Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato
Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato

Continuiamo con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio che sorge sul “Prato del Duomo”, nell’antica cittadella dominata dalla Rocca e dalla Torre di Federico II. È il nucleo più antico del borgo, affiancata al Palazzo Vescovile e al Palazzo dei Vicari Imperiali.
Le origini dell’edificio risalgono al XII secolo, probabilmente su una cappella precedente, e la sua esistenza è attestata per la prima volta in una bolla di Papa Celestino III del 1195. Dopo il saccheggio di Vico Wallari nel 1248, la chiesa acquisì il titolo di San Genesio, venendo contestualmente arricchita con 32 bacini ceramici in facciata che richiamano l’architettura pisana (oggi se ne conservano 26).

Interno, Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato
Interno, Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato

Nel corso degli anni subì ampliamenti barocchi e un restauro integrale nel 1860, fino al completamento degli interventi nel XVIII secolo, che le hanno conferito l’attuale aspetto misto gotico-barocco.
L’esterno, oltre ai bacini ceramici decorati prima menzionati, vede tre portali in arenaria e un rosone al centro. Alle spalle spicca la Torre di Matilde, ovvero il campanile in stile romanico con i merli guelfi in cima. Inizialmente era una torre di avvistamento, poi fu collegata alla chiesa divenendo il campanile ed è visitabile. 

Interno, Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato
Interno, Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio, San Miniato

L’interno, diviso in tre navate, è meraviglioso ed elegante con il soffitto a cassettoni seicentesco e le decorazioni barocche con dettagli dorati. 
Da menzionare il pulpito marmoreo con bassorilievi, i monumenti funebri di alcuni sanminiatesi illustri, ovvero Jacopo Buonaparte, il chimico Gioacchino Taddei, il vescovo Giovan Francesco Maria Poggi e il poeta Pietro Bagnoli. Opere d’arte come la Deposizione di Francesco d’Agnolo detto lo Spillo, fratello di Andrea del Sarto, di Cosimo Gamberucci, Ottavio Vannini; affreschi di Anton Domenico Bamberini, Annibale Gatti, Giovan Camillo Sagrestani.

Curiosità: il 22 luglio 1944 un proiettile di artiglieria statunitense penetrò nel transetto meridionale della cattedrale provocando la morte di 55 persone radunate sul sagrato; una lapide nella Cappella del Santissimo ricorda le vittime di quella tragedia, che ispirò il film “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani. 

Museo Diocesano d’Arte Sacra  

Museo Diocesano d'Arte Sacra, San Miniato
Museo Diocesano d’Arte Sacra, San Miniato

Accanto alla cattedrale e allestito negli spazi dell’antica sagrestia, si trova il Museo Diocesano d’Arte Sacra, che consente di fare un viaggio che mescola arte, fede e storia. 
Grazie all’intuizione del pittore sanminiatese Dilvo Lotti, il Museo Diocesano d’Arte Sacra custodisce e valorizza il patrimonio spirituale della città. 
Distribuiti in cinque sale disposte in ordine cronologico, ti aspettano circa cinquanta capolavori provenienti da chiese e oratori della diocesi:  

  • 21 bacini ceramici tunisini databili tra il 1165 e il 1220;
  • parti di amboni e frammenti di splendidi affreschi del XIII secolo;
  • un pannello di polittico con Santa Caterina d’Alessandria (1365-1370), opera di Jacopo di Cione
  • reliquiari, tele e sculture che raccontano secoli di devozione, fino al XIX secolo.

Info: costo € 2,50 / Museo + Torre di Matilde € 5,00 (solo Torre € 3,00)  

Palazzo Vescovile  

Palazzo Vescovile, San Miniato
Palazzo Vescovile, San Miniato

Basta fare qualche passo e ci si ritrova davanti all’imponenza rinascimentale del Palazzo Vescovile che, con le sue mura in mattoni rossi e le eleganti rampe d’accesso, è la dimora ufficiale del Vescovo di San Miniato.
La facciata sul prato del Duomo, scandita da archi a sesto acuto, mostra ancora i resti delle murature del XIII–XIV secolo. Sul retro, verso Piazza della Repubblica, l’aspetto è più rustico, con blocchi in pietra che rivelano un volto più antico e intimo.

Palazzo Vescovile, San Miniato
Palazzo Vescovile, San Miniato

All’interno, nella piccola Cappella dell’Assunta e di San Giovanni Battista, si ammirano stucchi e dipinti di Anton Domenico Bamberini.
Il Palazzo Vescovile fa parte del percorso museale integrato con il Duomo e il Museo Diocesano d’Arte Sacra. Anche se non sempre aperto al pubblico senza prenotazione, vale la pena informarsi presso la Curia per visite guidate o aperture straordinarie.

Seminario Vescovile  

Palazzo del Seminario, San Miniato
Palazzo del Seminario, San Miniato

Dietro la Cattedrale si erge il poderoso Palazzo del Seminario con la sua magnifica facciata, fondato nel 1622 per la formazione del clero.
Nel corso degli anni l’edificio subì una serie di ampliamenti e rifacimenti, fino al 1713, anno della sua inaugurazione definitiva. Le modifiche sono durate quasi sessant’anni e questo riflette le difficoltà di adattare il progetto alle curve della cinta muraria medievale.
La facciata, dallo sviluppo concavo e poliedrico, segue l’andamento delle antiche fortificazioni. Tra il 1705 e il 1708, il pittore Francesco Chimenti da Fucecchio vi tracciò trenta allegorie delle Virtù, accompagnate da motti latini tratti dai Padri della Chiesa. Sul fronte principale si apprezza ancora oggi la duplice scalinata settecentesca che introduce al piano nobile.
All’interno, l’antico refettorio conserva un’Ultima Cena realizzata da Dilvo Lotti, mentre la Biblioteca del Seminario custodisce  oltre 37.000 volumi. È inoltre sede specialistica per studi di filosofia, teologia, storia della chiesa e scienze ausiliarie, con fondi antichi e raccolte di manoscritti in gran parte ancora inediti.

Chiesa del Santissimo Crocifisso  

Chiesa del Santissimo Crocifisso, San Miniato
Chiesa del Santissimo Crocifisso, San Miniato

Continuo il mio viaggio tra le cose da vedere a San Miniato con un gioiello barocco, ovvero la Chiesa del Santissimo Crocifisso, che sorge tra la Rocca, il Duomo e il Municipio di San Miniato, collegato a questi ultimi da una scenografica scalinata con al centro la statua del Cristo Risorto di Francesco Baratta.
Si tratta di un santuario costruito su progetto di Antonio Maria Ferri, per custodire un crocifisso ligneo del XIII secolo ritenuto miracoloso dai fedeli locali.
La facciata si staglia in cima alla scalinata ed è sobria, in mattoni, volutamente discreta per esaltare la magnificenza degli affreschi interni.

Interno, Chiesa del crocifisso - San Miniato
Interno, Chiesa del Santissimo Crocifisso – San Miniato

Varcando la soglia sono rimasta esterrefatta davanti alle pareti e al soffitto ricoperti di affreschi e stucchi narranti la vita di Cristo, mentre la luce filtra dolce dalle vetrate antiche.
Gli affreschi, di Anton Domenico Bamberini, rappresentano scene della Vita di Cristo e un’imponente Ascensione nella volta a tamburo. L’altare maggiore custodisce un dipinto su tavola con il Cristo Risorto di Francesco Lanfranchi, che incornicia l’urna contenente il Crocifisso di Castelvecchio (XI secolo), mentre le statue dei Quattro Evangelisti di Luigi Pampaloni sono adagiate sui pilastri della cupola. Siediti e prenditi qualche minuto per ammirare questa splendida chiesa!

Interno, Chiesa del Santissimo Crocifisso - San Miniato
Interno, Chiesa del Santissimo Crocifisso – San Miniato
Interno, Chiesa del Santissimo Crocifisso - San Miniato
Interno, Chiesa del Santissimo Crocifisso – San Miniato

Curiosità: secondo la tradizione locale, il crocifisso fu abbandonato nel 1249 da due misteriosi viandanti, in un’urna che di notte si illuminava di luce propria. Durante la peste del 1628, l’immagine miracolosa sarebbe intervenuta a protezione della città, spingendo vescovo e comunità a edificare questo santuario per onorarla.

Rocca di Federico II  

Rocca di Federico II, San Miniato
Rocca di Federico II, San Miniato

Sale imperiosa sul punto più alto del borgo: la Rocca di Federico II fu eretta intorno al 1216 per volere dell’imperatore, a difesa del punto più alto del borgo medievale di San Miniato, e oggi regala uno dei panorami più belli della Toscana. 
Costruita insieme alla Torre di Matilde e alla Torre delle Cornacchie, faceva parte di un complesso sistema difensivo che controllava la via Francigena e i traffici tra Pisa e Firenze.
Oltre a presidio militare, la Rocca funse da prigione di Stato: qui fu detenuto Pier delle Vigne, segretario dell’imperatore, e, secondo la tradizione ripresa da Dante nell’Inferno (Canto XIII), vi subì il tragico supplizio dell’accecamento.

Panorama dalla Rocca di Federico II, San Miniato
Panorama dalla Rocca di Federico II, San Miniato
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Panorama dalla Rocca di Federico II, San Miniato

La struttura originale, a pianta leggermente trapezoidale, raggiungeva i 37 metri di altezza e dominava la Valdarno da un’altura di 192 metri. 
Minata e distrutta dalle truppe tedesche il 23 luglio 1944, la Rocca fu ricostruita e oggi è aperta al pubblico. 
Bisogna fare una strada in salita seguita da una breve scalinata per raggiungerla, ma ne vale la pena e comunque è fattibile (l’ho fatto con due bambini).

Info: costo €4,00 / Rocca di Federico II, Museo della Memoria, Museo del Palazzo Comunale €7,00

Palazzo Comunale

Palazzo Comunale, San Miniato
Palazzo Comunale, San Miniato

Uno dei posti che più mi ha sorpreso di San Miniato e che ti consiglio di visitare è il Palazzo Comunale. Attuale sede del Municipio di San Miniato, affonda le sue radici agli inizi del Trecento ed è sorto come residenza dei “Dodici Signori” difensori del popolo. 
All’esterno la facciata è in mattoni e semplice, mentre appena si entra un’ampia scala conduce direttamente al primo piano, un tempo sede della Sala delle Udienze. 

Oratorio del Loretino, Palazzo del Comune - San Miniato
Oratorio del Loretino, Palazzo del Comune – San Miniato
Sala degli Stemmi, Palazzo del Comune - San Miniato
Sala degli Stemmi, Palazzo del Comune – San Miniato
Sala del Consiglio, Palazzo del Comune - San Miniato
Sala del Consiglio, Palazzo del Comune – San Miniato

Qui si possono vedere:

  • Oratorio del Loretino (piano terra): affrescato nel XV secolo con scene della Vita di Cristo e arricchito da un sontuoso tabernacolo ligneo del 1529;
  • Sala delle Sette Virtù o Sala degli Stemmi (primo piano): la più antica del palazzo, decorata tra la fine del Trecento e la metà del Cinquecento da Cenni di Francesco di Ser Cenni; è caratterizzata da un campionario di stemmi araldici dei Vicari fiorentini e dalla scena della Vergine col Bambino circondata dalle Virtù cardinali e teologali;
  • Sala del Consiglio: ottenuta dal Salone d’Ingresso durante il restauro del 2008, ospita le odierne cerimonie istituzionali. 

Nei corridoi interni spiccano un busto del filosofo Augusto Conti e due lapidi dedicate alle vittime della strage del Duomo del 22 luglio 1944: la prima attribuita all’esercito tedesco, la seconda aggiornata per riportare la responsabilità alle forze alleate. 

Chiesa dei Santi Jacopo e Lucia

Chiesa di San Domenico, San Miniato
Chiesa di San Domenico, San Miniato

Un tempo nota come “Chiesa dei Santi Jacopo e Lucia ad forisportam” e oggi chiamata comunemente Chiesa di San Domenico, questo edificio è una delle più antiche testimonianze religiose di San Miniato. Situata in Piazza del Popolo, la struttura si erge accanto al Convento dei Domenicani e si raggiunge attraverso un’ampia gradinata in mattoni, che dall’omonima piazza sale fino alla facciata principale.
La sua storia è lunga e tante sono le trasformazioni subite, ad esempio il pavimento marmoreo attuale risale al 1899, mentre la facciata in mattoni è incompiuta.
La chiesa è a navata unica con copertura a capriate e, nonostante la semplicità dell’esterno, gli spazi interni traboccano di decori. Menziono gli affreschi settecenteschi di Anton Domenico Bamberini, l’affresco di Antonio Luigi Gajoni nella lunetta all’ingresso, le tele degli altari laterali, il ciclo di affreschi attribuite a Niccolò Gerini, la tavola di scuola botticelliana sull’altare maggiore. Purtroppo l’ho trovata chiusa e non ho potuto visitare l’interno, spero tu abbia più fortuna!

Addossato all’abside si trova il convento dei Frati Predicatori che si sviluppa su più livelli intorno a un chiostro quadrangolare. Oggi ospita la Biblioteca Comunale all’interno del refettorio e conserva affreschi del ‘400 nelle sale sotterranee, tra cui una cappella dedicata a San Pietro Martire con volte a crociera e pitture del XIV secolo.

Loggiati di San Domenico e Museo della Memoria

Loggiati di San Domenico, San Miniato
Loggiati di San Domenico, San Miniato

Accanto all’antica Chiesa di San Domenico, si sviluppa il Complesso dei Loggiati di San Domenico, un lungo portico gotico originariamente legato al convento domenicano e oggi trasformato in polo culturale e amministrativo.
Si tratta di una serie di eleganti archi a tutto sesto sorretti da massicce colonne in mattoni, che trasmettono la suggestione del chiostro originario.  

Loggiati di San Domenico, San Miniato
Loggiati di San Domenico, San Miniato

Gli spazi interni, pur rispettando le strutture medievali, sono stati ristrutturati per ospitare servizi pubblici e culturali, come la biblioteca comunale, uffici e il Museo della Memoria Condivisa. Si tratta di un piccolo ma intenso percorso espositivo che conserva documenti, fotografie e testimonianze della storia samminiatese del Novecento, compresa la tragedia del bombardamento del 1944.

Vicolo Carbonai e altri sentieri di San Miniato

Vicolo Carbonai, San Miniato
Vicolo Carbonai, San Miniato

I Vicoli Carbonai, noti anche come “sdruccioli”, sono antichi passaggi pedonali che si insinuano fra i palazzi del centro storico e conducono a un anello di sentieri intorno al borgo. Questi percorsi, scavati sul crinale della collina, permettono di camminare a ridosso delle mura medievali, concedendo scorci unici sulle colline della Valdelsa.
Le cosiddette “carbonaie” erano originariamente fossati posti al piede delle mura dell’antico castello, concepiti per essere incendiati in caso di assedio e tenere lontani i nemici. Col tempo la loro funzione difensiva è venuta meno e i fossati si sono trasformati in vie di comunicazione pedonali, divenendo oggi un piacevole itinerario a cielo aperto.

Info: gli accessi principali si trovano dai Loggiati di San Domenico, attraverso un cancelletto vicino alla Biblioteca Comunale e da Via Carducci, tramite lo sdrucciolo accanto alla Chiesa della Nunziatina.

Rete Sentieristica di San Miniato  

Rete Sentieristica, San Miniato  
Rete Sentieristica, San Miniato  

Il Comune di San Miniato ha progettato, in collaborazione con l’Ecoistituto delle Cerbaie, una rete di 13 itinerari che attraversano frazioni, boschi, oliveti e vigne del territorio comunale. Ogni percorso è dotato di scheda con lunghezza, tempo di percorrenza, dislivello e punti di interesse, e dispone di tracce GPS in formato GPX e KML per chi preferisce orientarsi con smartphone o navigatori satellitari.
Per scoprire il tracciato completo e scaricare le mappe georeferenziate, puoi consultare la pagina ufficiale della Rete Sentieristica del Comune di San Miniato.

Dove dormire a San Miniato

In questo articolo ti ho raccontato cosa vedere a San Miniato in mezza giornata o un giorno, se vuoi fare con calma, il borgo del tartufo. Se hai qualcosa da chiedere o vuoi lasciare un commento, fallo pure e risponderò 😉

Ti aspetto nel mio prossimo viaggio!
Lucia


Lucia Nuzzaci

Ciao sono Lucia, sociologa per formazione, copywriter e travel blogger dal 2017 per lavoro, fondatrice di souvenirdiviaggio.it per dare spazio e vita ai miei viaggi. Amo scrivere, parlare, leggere, viaggiare con mio marito e i miei due figli, fissare gli istanti di un viaggio in mille scatti.

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