Carbonia è la città più popolosa del Sulcis – zona della Sardegna che si estende nella parte sudoccidentale dell’isola -, con i suoi circa trentamila abitanti e condivide con Iglesias il ruolo di capoluogo della provincia di Carbonia-Iglesias.
Fondata nel 1938, venne costruita in appena due anni per ospitare i lavoratori delle miniere di carbone del bacino Sirai-Serbariu, che all’epoca rappresentavano una delle principali fonti energetiche per l’Italia. 
Il nome “Carbonia” riflette questa origine, essendo sorta accanto alla grande miniera che sostituì un borgo ottocentesco, incorporato poi nel suo tessuto urbano. Il bacino, attivo dal 1937 al 1964, comprendeva nove pozzi e cento chilometri di gallerie. Pensa che per lavorare nelle miniere vennero reclutati minatori da tutta Italia!
Oggi Serbariu ospita il Museo del Carbone, una fedele ricostruzione del mondo minerario. Carbonia è sede, inoltre, di Mare e Miniere, un evento che celebra la cultura locale con appuntamenti di cinema, musica, letteratura ed enogastronomia. 
Scopriamo insieme cosa vedere a Carbonia e dintorni, in particolare il Museo del Carbone di Carbonia, miniere e spiagge.
Buona lettura!

Cosa vedere a Carbonia città

Carbonia è la sede del CIAM, Carbonia Itinerari dell’Architettura Moderna, un museo urbano a cielo aperto. Questo progetto museale si articola in un sistema di percorsi e luoghi che mettono in evidenza le peculiarità architettoniche e i quartieri della città, con tappe espositive che raccontano l’evoluzione e la storia urbana di Carbonia. Si trovano, ad esempio, grandi “totem”, strutture che evocano il ferro usato in miniera, con pannelli descrittivi. Il percorso continua nella miniera di Serbariu, con l’esposizione museale che racconta la storia della miniera e del carbone.
Il simbolo della città è la Torre Civica, conosciuta da molti come Torre Littoria, in riferimento al periodo fascista, quando Benito Mussolini pronunciò qui il discorso di inaugurazione della città. La torre è alta circa 28 metri, composta da cinque piani ed è proprietà del Comune.
Tra le cosa da vedere a Carbonia c’è anche la Chiesa di San Ponziano, costruita negli anni Trenta del Novecento e dedicata al Papa martire che, secondo la tradizione, morì dopo aver lavorato nelle cave di carbone. L’edificio, in stile romanico moderno, è a tre navate, ha un chiostro interno e un campanile di 46 metri che riproduce in miniatura quello di Aquileia
All’ingresso della città si trova la Grande Miniera di Serbariu, che ospita il Museo del Carbone, la vediamo subito dopo.

Scopri la città con una visita guidata di due ore → Visita guidata di Carbonia

Visita al Museo del Carbone: Grande Miniera di Serbariu

Esterno Museo del Carbone, Carbonia
Esterno Museo del Carbone, Carbonia

Sicuramente l’attrazione più importante di Carbonia è il Museo del Carbone con la Grande Miniera di Serbariu che, devo dire, è stata per me una piacevole scoperta, arrivata da un cambio di programma. Mi trovavo infatti ad Iglesias quando mi ha colto un temporale e, cercando un’attività da fare al chiuso sulla strada di ritorno per Cagliari, ho trovato la miniera di Carbonia. 

Visita guidata alla Grande Miniera di Serbariu

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Galleria sotterranea (miniera), Carbonia

Il sito minerario di Serbariu, attivo dal 1937 al 1964, è stato una risorsa energetica fondamentale per l’Italia, come già anticipato all’inizio. Oggi è stato recuperato e trasformato in un museo, il Museo del Carbone, che include la lampisteria, la galleria sotterranea e la sala degli argani. Queste tre sezioni del museo sono quelle incluse nella visita guidata.

  • Lampisteria: si tratta di un’esposizione permanente sulla storia del carbone, della miniera e della città di Carbonia. Qui si può ammirare una preziosa collezione di strumenti, lampade da miniera, attrezzi da lavoro, fotografie, oggetti di uso quotidiano, filmati d’epoca, documenti e videointerviste ai minatori. Io purtroppo non l’ho visitata perché chiusa per ristrutturazione (non so se mentre mi leggi sia stata riaperta).
  • Galleria sotterranea: nella galleria, armati di caschetto, si può vedere l’evoluzione delle tecniche di coltivazione del carbone utilizzate dagli anni ’30 fino alla cessazione dell’attività a Serbariu. Gli ambienti sono fedelmente allestiti con attrezzi dell’epoca, nonché grandi macchinari ancora oggi in uso in miniere carbonifere attive.
  • Sala Argani: ospita il macchinario utilizzato per controllare la discesa e la risalita delle gabbie nei pozzi, impiegato per il trasporto dei minatori e delle berline, sia vuote che cariche di carbone.
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Miniera di Carbonia
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Gallerie e attrezzi da lavoro, Miniera di Carbonia

Io ho fatto questa esperienza con i miei bambini (molto adatta per loro!) ed è stata interessante e coinvolgente. La guida turistica, nelle sue spiegazioni, ha saputo ben bilanciare gli aspetti tecnici legati alle metodologie di estrazione con quelli più umani, raccontando le pesanti condizioni di vita e di lavoro dei minatori. Un’esperienza educativa e emozionante che consiglio vivamente a tutti!

Museo del Carbone: orari, costi e info utili

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Museo del Carbone, Carbonia
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Vetrina tattile, Museo del Carbone – Carbonia

Dove si trova il Museo del Carbone: è situato nell’insediamento della ex miniera carbonifera di Serbariu. Visualizza sulla mappa
C’è un ampio parcheggio in loco gratuito.
Per chi arriva con i mezzi e non ha auto, la stazione di riferimento è Carbonia Serbariu che è un centro intermodale per il servizio ferroviario e i trasporti pubblici (pullman e minibus cittadini). Dista circa 800 metri dal Museo del Carbone.
Orari: dal 21 giugno al 20 settembre, tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:00 / Chiusura biglietteria ore 18.00
Dal 21 settembre al 20 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00 / Chiusura biglietteria ore 17.00 / Chiuso i lunedì (non festivi), Natale e Capodanno / 24 e 31 dicembre aperto dalle 10:00 alle 13:00
Le visite guidate in sottosuolo (obbligatorie) hanno orari fissi e devono essere prenotate online oppure al numero +39 078162727. Gli orari sono 10:30 – 11:45 – 15:00 – 16:30.
Costi: intero €8,00 / Ridotto € 6.00 include la visita guidata in sottosuolo 

Alcuni consigli per visitare la miniera di Carbonia:

  • indossare abbigliamento comodo e scarpe sportive, in quanto il percorso include una parte all’esterno e una parte in sottosuolo. Evitare sandali perché ci si sporca molto le scarpe;
  • all’esterno non ci sono coperture, dunque munirsi di accessori adatti alla stagione;
  • il percorso sotterraneo è parzialmente accessibile ai visitatori disabili, che hanno diritto all’ingresso gratuito;
  • il museo non ha guardaroba, quindi bisogna tenere con sé giacche, borse, zaini, etc. per tutta la durata della visita (non si possono portare bagagli ingombranti). Suggerisco di portare con sé lo stretto necessario;
  • i cani e gli altri animali da compagnia non sono ammessi;
  • utilizzare la toilette prima della visita, perché sotto la miniera non c’è (è presente nel museo dove c’è anche la biglietteria);
  • la visita guidata in miniera dura un’ora.

Cosa vedere a Carbonia e dintorni

Ai siti minerari dismessi si affiancano importanti testimonianze archeologiche di epoca fenicio-punica. A Monte Sirai, parco archeologico situato nella periferia di Carbonia, si possono esplorare case, piazze, un tempio e una necropoli di una colonia prima fenicia e poi cartaginese. Il parco ospita anche un tofet, un cimitero dedicato ai bambini, parzialmente ricostruito nel Museo Villa Sulcis. Qui è possibile immergersi nella città punica attraverso esposizioni multimediali e ammirare reperti preistorici provenienti dal riparo sotto roccia di Carropu, nella frazione di Sirri, datati al Mesolitico (9000 a.C.). 
Nei dintorni di Carbonia si trovano numerose grotte preistoriche, necropoli a domus de Janas e i resti di quindici nuraghi risalenti tra il 1600 e il VI secolo a.C. Tra le scoperte più interessanti ci sono le necropoli di Cannas di Sotto, con 18 tombe, e di Cùccuru su Cardolinu, risalenti al periodo tra il 3200 e il 2800 a.C. .
La presenza romana è testimoniata dalla Villa di Barbusi, in funzione dal IV secolo a.C. al III secolo d.C., e dal casale di Medau sa Turri, che fu prima nuragico, poi fenicio-punico, romano e, alla fine, un villaggio medievale.

Spiagge di Carbonia

Masua e Pan di Zucchero, Iglesias - Sardegna
Masua e Pan di Zucchero, Iglesias (Photo Credist: Wikimedia Commons)

Carbonia non è una località balneare, però può essere una buona base per chi vuole fare una vacanza sul mare, dato che nel raggio di 30 km si possono trovare splendide spiagge.
Le spiagge più belle nei dintorni di Carbonia sono Masua, nella località di Iglesias (circa 26 km di distanza) con il suo aspetto selvaggio e il famoso faraglione Pan di Zucchero e Porto Pino, a Sant’Anna Arresi (27 km), con le sue spiagge di sabbia bianca e dune.
Un po’ più a nord invece sono da menzionare Cala Domestica, piccola baia con una spiaggia mista di sabbia, scogli e ghiaia (consigliata agli amanti di pesca subacquea) in località Buggerru. Proseguendo per un’altra decina di chilometri si trova la Spiaggia di Portixeddu, un arenile delimitato da colline rocciose ricoperte di vegetazione con fondale basso (ideale per le famiglie con bambini).
Si può andare in traghetto anche nelle isole dell’arcipelago del Sulcis: per l’isola di San Pietro si parte da Portoscuso (20 km, durata 30/45 minuti), mentre per l’isola di Sant’Antioco c’è un ponte che la collega alla terraferma percorribile in auto in 20 minuti.

Dove dormire a Carbonia



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In questo articolo ti ho raccontato cosa vedere a Carbonia e la sua miniera, ovvero il Museo del Carbone – Grande Miniera di Serbariu che è l’attrattiva principale, con suggerimenti sulle attrazioni nei dintorni di Carbonia e le sue spiagge. 
Se hai qualcosa da chiedere o vuoi lasciare un commento, fallo pure… rispondo sempre!

Ti aspetto nel mio prossimo viaggio!
Lucia


Lucia Nuzzaci

Ciao sono Lucia, sociologa per formazione, copywriter e travel blogger dal 2017 per lavoro, fondatrice di souvenirdiviaggio.it per dare spazio e vita ai miei viaggi. Amo scrivere, parlare, leggere, viaggiare con mio marito e i miei due figli, fissare gli istanti di un viaggio in mille scatti.

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